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Visualizzazione dei post da 2016

Auguri di Buone Feste 2016/2017

Auguro a tutti quanti Buone Feste!!!

Sismicità indotta in Italia e l'esempio della Val D'Agri - Sapere

Doi: 10.12919/sapere.2016.06.3 Sapere n. 6-2016 - Edizioni Dedalo

Sequenza sismica dell'Italia centrale

Figura 1 Il 30 ottobre 2016 alle ore 07:43 si è verificato un terremoto di Mw 6.5, con epicentro nei pressi di Norcia e profondità di circa 9.0 km. La sequenza sismica continua con un numero complessivo di scosse pari a circa 23.900 dal 24 agosto. In fig. 1 si può vedere la distribuzione degli eventi sismici dal 24 Agosto e dalle ore 07:43 del 30 ottobre. Il terremoto del 30 ottobre 2016 ha prodotto una scarpata di faglia della lunghezza di 15 km circa, tra gli abitati di Arquata del Tronto e Ussita. Questo spostamento cosismico rappresenta la prosecuzione verso la superficie della rottura e dello scorrimento avvenuto sulla faglia in profondità. In occasione del terremoto del 24 agosto, erano state osservate delle scarpate sul fianco del monte Vettore, ma erano ben più limitate (tratto verse in fig. 2), così come quelle segnalate più a nord che si estendono fino a Cupi e causate dal terremoto del 26 ottobre (eventi di M 5.4 e 5.9, tratto arancione in fig.2). Figura 2

Sequenza sismica Italia centrale nuovo forte evento (ottobre 2016)

Il 26 ottobre 2016 si sono registrati due forti eventi:  alle 19:10 ora italiana, M 5.4 ;  alle 21:18 ora italiana, M 6.0 (dato preliminare poi ricalcolato manualmente a M 5.9 ); entrambe localizzati poco a nord dell'area interessata dalla sequenza sismica del 24 agosto scorso. Gli eventi sismici segnati con le stelle bianche: M 6.0 e 5.4 del 24/08/2016; stelle rosse M 5.4 e 5.9 del 26/10/2016 Dati fonte INGV ;

La sequenza sismica dei monti del Chianti in Toscana e alcune considerazioni sulla struttura sismogenetica e il modello sismotettonico

Riassunto La sequenza sismica che si è sviluppata successivamente all’evento di M 4,0, del 19 dicembre 2014 nell’area dei monti del Chianti, ha permesso di avanzare delle ipotesi sulla geometria della sorgente sismogenetica e il modello sismotettonico dell’area. I piccoli terremoti sono legati agli stessi processi sismogenetici dei forti terremoti e, generalmente, sono generati da strutture sismogenetiche minori associate a quelle principali, che defiiscono la zona di rottura principale. L’analisi dei dati sismologici in relazione al contesto tettonico dell’area, ha permesso di fare un’ipotesi sulla geometria della sorgente sismogenetica rappresentata da un primo sistema di faglie principale, evidenziato dalla distribuzione degli ipocentri, con piano SW-immergente e una inclinazione media di circa 40° a cinematica normale. Un secondo sistema di faglie, evidenziato dai meccanismi focali, e rappresentato da una fascia di deformazione trascorrente destrorsa a direzione antiappenninica

Seismic Sequences’ Branching Structures: Long-Range Interactions and Hazard Levels

Branching structures can provide early information on earthquakes’ preparation process, trigger stage, different breaking patterns that can occur before strong earthquakes and hazard levels reached in the area to be analyzed. In this study, we aim to understand the earthquakes long-range interactions which constitute the nodes of higher order seismic rods in the upper branching structure, and the hazard level reached in each developmental stage as well as to provide a warning time frame for the most energetic seismic events and a sound method to obtain information on the epicentral area. To this end, we have analyzed several branching structures by using both local and global seismicity. The analysis of different branching structures both on global and local scale highlights long-range interactions between the most energetic earthquakes and their triggering by smaller shocks, thus suggesting that the triggering can occur few minutes to decades before the earthquake, depending on a s

Sequenza sismica di Rieti - Italia Centrale

La sequenza sismica La sequenza è ancora in pieno svolgimento, pur con un numero minore di repliche ( aftershocks ) rispetto alle prime due settimane. A oggi la Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha localizzato complessivamente circa 11500 repliche, in un’area che si estende per circa 40 chilometri in direzione NNO-SSE, lungo la catena appenninica. 200 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0; 14 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 e uno di magnitudo maggiore di 5.0 oltre quello principale. Distribuzione degli epicentri della sequenza di Rieti   La sorgente sismogenetica Partendo dalle mappe di spostamento della superficie terrestre è possibile effettuare una modellazione della sorgente sismica del terremoto, ovvero riprodurre il campo di spostamento misurato dal satellite con un campo di spostamento teorico, facendo variare, di volta in volta, i parametri che caratterizzano la sorgente sismica (faglia sismo genetica) sino ad ottenere una sorge

Terremoto dell'Italia Centrale: analisi giornaliera della sequenza con il metodo delle strutture ramificate

G. Riga - La struttura ramificata è uno schema che consente di valutare graficamente l’entità del processo di preparazione del terremoto e quindi, contribuisce a delineare l’evoluzione passata e futura della sismicità di un’area. Tutti i terremoti forti sono preceduti da strutture ramificate di diversa durata temporale il cui schema di sviluppo è in parte ampiamente prevedibile in quanto segue un andamento ben organizzato e riconoscibile. L’analisi della strauttura ramificata consente di  identificare nella fase di rilascio di energia alcuni pre-segnali (punti d’innesco) di vario ordine che consentono di prevedere in anticipo la posizione temporale dei foreshocks e del mainshock. Le strutture ramificate  negli stadi evolutivi iniziali di formazione si sviluppano lentamente, mentre in quelli finali che precedono la fase di rilascio di energia, la diminuzione dei valori di magnitudo è molto rapida. La loro individuazione avviene attraverso la considerazione che i valori di m

Cluster di Zocca nel basso Appennino modenese - bolognese

In data 10 agosto 2016 si è attivato un cluster nel basso Appennino bolognese - modenese, nella zona di Zocca (Z), localizzato più a nord rispetto allo sciame sismico dell'Appennino Tosco-Emiliano ( 1 ) ( 2 ) accaduto nel 2015.  Gli eventi sono 29 con magnitudo inferiore alla 2.5. L'evento maggiore è quello accaduto alle ore 16:46 UTC (18:46 Locali), di M 2.5 alla profondità di 19 km. Grafico della sequenza temporale della magnitudo  Le profondità degli eventi sono distribuite in uno spessore sismogenetico che va dai 10 ai 35 km di profondità, dove la maggiore concentrazione è compresa tra i 15 e i 30 km. Al momento non si registrano eventi più superficiali. Grafico della sequenza temporale degli ipocentri (profondità, km) Le caratteristiche sismologiche degli eventi storici ( catalogo CPTI 11 ) evidenziano come la zona sia stata interessata da terremoti di magnitudo stimata da 5.0 a 5.9, mentre i dati sismologici e geologici che individuano le sorgent

Lo studio sul terremoto dell'Emilia 2012 e la relazione con l'attività estrattiva nella Concessione Mirandola (Giacimento Cavone).

Lo studio riguarda l'analisi dei dati ricavati dal Laboratorio Cavone e descritti nel Report finale (disponibile anche in italiano ). Nel 2016 il gruppo di ricerca ha pubblicato i dati e le conclusioni sulla rivista scientifica Geophys. Res. Lett. Le conclusioni dello studio sono: "The result [of these effects] from fluid extraction is a destabilizing stress change on the fault (ΔCFF > 0) within and below the reservoir interval, an effect that is mitigated by injection that counterbalances net depletion" .  [Il risultato degli effetti da estrazione di fluido è il cambiamento di stress che destabilizza la faglia (ΔCFF> 0), all'interno e al di sotto dell'intervallo del serbatoio, un effetto che viene attenuato mediante l'iniezione che controbilancia la deplezione netta]. "the combined effects of fluid production and injection from the Cavone field were not a driver for the observed seismicity" [Gli effetti combinati della produzi

How to Predict Earthquakes with Microsequences and Reversed Phase Repetitive Patterns

A strong earthquake is always preceded by groupings of shocks whose identification and understanding constitute a sound method for improving short-term earthquake forecasts. Thanks to a graphical method, we have identified and classified some microsequences and reversed phase repetitive patterns that precede the hazardous events. The seismic microsequences include a series of information useful to know in advance the beginning of energy release and accumulation phases that usually precede and follow a moderate-to-high magnitude earthquake. Their identification and correct interpretation allow us to determine various warning signals. In particular, through the analysis of their shape and position in the seismic sequence we can claim that the strongest earthquakes occur shortly after the formation of some peculiar micro-sequences. The checks carried out on large data sets related to earthquakes occurred in the past have shown that the analysis procedures developed do not depend on the

Sismicità storica della Pianura Padana ed il terremoto del 1570

Il terremoto in Emilia del maggio 2012 ha riacceso il dibattito scientifico sulla sismicità nella Pianura Padana, spesso a torto trascurata, e sui rischi connessi. Non mancano riferimenti storici su terremoti padani: già nel lontano 1117 e poi nel 1222 l'area intorno al Po fu teatro di eventi disastrosi. Altri terremoti si sono quindi succeduti fino ai giorni nostri e la loro indagine attenta, corredata dalle conoscenze sismotettoniche attuali, dovrebbe aiutare nella prevenzione dei rischi connessi al ripetersi di simili fenomeni. In questo contesto assume particolare rilevanza la recente pubblicazione di un interessante studio riguardante il terremoto che colpì Ferrara e zone limitrofe nel 1570: articolo apparso sul "Journal of Geographic Research"  e dal titolo "Source Inversion of the 1570 Ferrara Earthquake and Definitve Diversion of the Po River (Italy)" , in cui i due autori (i ricercatori italiani L. Sirovich e F. Pettenati, dell'OGS di Trieste) de

Conosciamo "Zio Terry"?

da: Piu Tabloid di Maggio 2016 ( www.piuweb.net ). vedi anche: il 28 maggio la conferenza “il terremoto dell’Emilia e le aree più pericolose dell’Italia” Video della Conferenza.

Alberone 2016: video della conferenza

Video della conferenza di Giulio Riga e Paolo Balocchi sul "Terremoto dell'Emilia e le aree più pericolose di'Italia" Sala gremita ad Alberone di Cento per ascoltare la Conferenza del Prof Giulio Riga , geologo indipendente e scienziato e ricercatore di fama mondiale. Pubblico soddisfatto, perchè il professor coadiuto dal Dott Paolo Balocchi, riescono a spiegare in modo semplice e affascinante la dinamica e lo studio dei terremoti. Un pubblico che esce dalla Conferenza più sereno e il motto è ” chi conosce non ha paura “. Guarda il video .

Alberone di Cento: il 28 maggio la conferenza “il terremoto dell’Emilia e le aree più pericolose dell’Italia”

Continua a leggere al link .

Convegno "Pianeta Acqua del 19-20 Maggio 2016

Volantino:  http://www.ordinegeologicalabria.it/echoweb/echofiles/allegati/25_PIANETAACQUA19.pdf.

Short-Term Earthquake Forecast with the Seismic Sequence Hierarchization Method

All strong earthquakes are preceded by branching structures having different durations whose development scheme is partly largely predictable because it follows a well organized and recognizable pattern. By using a seismic sequence hierarchization method, this study graphically explains the preparation process of an earthquake, called “branching structure”. In addition, criteria apt to distinguish the structures that will produce shocks of average magnitude from strong earthquakes’ will be defined. Based on the temporal oscillations of the magnitude values, we explain the procedure for identifying the developmental stages that characterize the energy accumulation stage of the branching structure, in order to early detect the energy release stage’s trigger point and obtain information on how it will develop over time. The study identifies also some pre-signals (trigger points) of various magnitudes in the energy release stage, which allows us to early predict the foreshocks and mains

Terremoto del Friuli del 6 Maggio 1976 - Friuli earthquake on May 6, 1976

Il terremoto del 6 maggio 1976 è stato preceduto da un foreshock di primo ordine di Mb 5.2. La fase di rilascio di energia è classificata come “Progressive earthquakes”. La fase di accumulo di energia che segue il  mainshock  di Ms 6.5, è composta da  aftershocks di tipo “Flah earthquakes” con schemi di attivazione di tipo Falling wedge Pattern o Rectangle Pattern ( Horizontal e ascending ). The earthquake on May 6, 1976 was preceded by a foreshock of the first order of Mb 5.2. The energy release phase is classified as "Progressive earthquakes". The energy accumulation phase that follows the mainshock of Ms 6.5, is composed of  "flah earthquakes" aftershocks, with type of activation: Falling Wedge Pattern or Rectangle Pattern (Horizontal and ascending). Reference Riga G. & Balocchi P. (2016);  Seismic Sequence Structure and Earthquakes Triggering Patterns . Open Journal of Earthquake Research, 5, pp. 20-34. NCEDC (2014), Northern Californ

Terremoto del Giappone ed Ecuador: una possibile relazione???

Diverse notizie parlano di relazione tra i due terremoti: quello del Giappone e Ecuador. Personalmente mi sento di escludere un nesso di casualità tra i due eventi sismici, perchè la distanza è troppo elevata per chiamare in causa eventuali variazioni dello stress tettonico che possono avere influenzato il secondo terremoto.  Diverso invece è "confrontare" il contesto tettonico, che per il terremoto del Giappone vede la placca delle Filippine scende al di sotto di quella Euroasiatica, mentre per l'Ecuador è la placca di Nazca a scendere al di sotto di quella sud Americana. In questo caso il modello tettonico è uguale, dove una placca scende (va in subduzione) al di sotto dell'altra.

Terremoto del Giappone del 15 Aprile 2016

In data 15 Aprile 2016 si è verificato un forte terremoto in Giappone di M 7.0 con epicentro in vicinanza di Kumamoto ( USGS ).  Il sisma di magnitudo 7.0 Mw  avvenuto  il 15 aprile 2016 (UTC 16:25:06)  a nord di Kumamoto, sull'isola di Kyushu nel sud-ovest del Giappone ad una profondità di 10 km  è stato preceduto  da  una serie di scosse di cui due di magnitudo 6.2 e 6.0 Mw con epicentro nella stessa regione. I due terremoti non sono classificabili come foreshocks, ma sono scosse di accumulo di energia associate al sisma del 13 novembre del 2015 di magnitudo 6.7 Mw. Il  terremoto del 15 aprile 2016 è  classificabile come “Progressive earthquakes”, mentre il pattern di attivazione è di tipo “Ascending rectangle”. La struttura ramificata da cui si è generato il terremoto è composta da cinque stadi di accumulo di energia, mentre il punto d’innesco della fase di rilascio di energia si è formato il 27 dicembre del 2012. All’interno della struttura ramificata s

Sismicità attuale in Appennino Umbro-Marchigiano

In Appennino Umbro-Marchigiano si è sviluppata una sismicità di bassa magnitudo diffusa al confine tra Umbria e Marche a partire dal mese di Marzo 2016, dove al momento, l'evento di magnitudo maggiore è quello del 05/03/2016 di M 2.1 (fig. 1). Figura 1 - sismicità dell'area negli ultimi tre giorni a partire dal 05/03/2016; La stella indica l'evento di M 2.1 del 05/03/2016. La sismicità è correlabile a quella degli sciami sismici dell'Appennino, dove gli ultimi eventi tra cui il M 2.1 sembrano concentrarsi maggiormente in un cluster localizzato lungo il confine nord.   Dalla sismicità storica, si nota come l'area sia stata soggetta a differenti terremoti di magnitudo variabile con gli eventi di max M 6.4 del 1781 e 1352 (fig. 2). Figura 2 - sismicità storica

Classificazione del terremoto de L'Aquila del 2009 e il pattern di innesco - Classification of the L'Aquila 2009 earthquake and the triggering pattern

Sulla base dello studio di Riga & Balocchi (2016), è possibile classificare l'evento di Mw 6.1 del 06 Aprile 2009 come Progressive earthquakes dove il pattern di innesco è definito come Expansion triangle.  Based on the study of Riga & Balocchi (2016), it is possible to classify the Mw 6.1 earthquake of 06 April 2009 as the Progressive earthquake where the trigger pattern is defined as Expansion triangle. Classificazione del terremoto de L'Aquila 2009 di Mw 6.1. Classification of the L'Aquila 2009 earthquake of Mw 6.1. Riga G. & Balocchi. P. (2016) - Seismic Sequence Structure and Earthquakes Triggering Patterns. Open Journal of Earthquake Research, 5, 20-34. doi: 10.4236/ojer.2016.51003.

Classificazione degli eventi sismici emiliani 2012 e del loro pattern di innesco - Classification of the Emilia 2012 earthquakes and their triggering pattern

Sulla base dello studio di Riga & Balocchi (2016), è possibile classificare l'evento di Mw 5.8 del 20 maggio 2012 come  Progressive earthquakes dove il pattern di innesco è definito come  Expansion triangle (fig. 1).  Based on the study of Riga & Balocchi ( 2016) , it is possible to classify the Mw 5.8 earthquake of 20 May 2012 as the Progressive earthquakes where the trigger pattern is defined as Expansion triangle ( fig. 1 ) . Figura 1 - Classificazione del terremoto dell'Emilia 2012 di Mw 5.8. F: Foreschoks Figure 1 -  Classification of the Emilia 2012 earthquake of Mw 5.8. F: Foreschohs. L'evento di Mw 5.6 del 29 maggio 2012 come Flash earthquake con pattern di innesco horizontal rectangle (fig. 2). The Mw 5.6 earthquake of 29 May 2012 as Flash earthquake where the trigger pattern is as horizontal rectangle ( fig. 2 ) . Figura 2 - Classificazione del terremoto dell'Emilia 2012 di Mw 5.6. Figure 2 - Classif

Considerazioni sull'evento di M 2.2 di Sergnano 2016 in relazione allo stoccaggio di gas naturale

In giorno 9 febbraio 2016 è accaduto un terremoto di M 2.2 nella Pianura Padana lombarda. Tale evento si colloca geograficamente all'interno della concessione di stoccaggio gas di Sergnano facendo presupporre una relazione con l'attività umana. Questa “nota breve” si pone come obiettivo quella di fare chiarezza sull'evento e la possibilità di una sua relazione con lo stoccaggio, utilizando dati presi dalla bibliografia. Confrontando il dato della profondità dell'ipocentro e quello relativo alla profondità dei pozzi, si capisce che la relazione non può esserci. Considerando dati più puntuali, relativi al modello geomeccanico del reservoir redato in occasione della Valutazione di Impatto Ambiantale per l'ampiamento delle pressioni di esercizio del giacimento, si evince come lo stato tensionale e deformativo del giacimento al suo contorno, in relazione al valore massimo della pressione considerato nella modellazione numerica, rimane in campo elastico rilevando la te

Seismic Sequence Structure and Earthquakes Triggering Patterns

Within a time distribution of magnitude values, before any mainshock some earthquake triggering patterns with several features develop, under tectonic processes’ influence, through which it is possible to early identify the preparation phase of big earthquakes. The purpose of this article was to identify and classify the warning patterns that develop before a big earthquake by considering space-time seismicity variations. The methodological approach adopted was of graphical type, based on procedures of technical analysis currently used to estimate the financial markets. In the initial phase of the study we have analyzed the seismic sequences types described in the bibliography (type 1: foreshocks-mainshock-aftershocks, type 2: mainshock-aftershock; type 3: swarm) and the main structure of the seismic cycle, within which maximum and minimum magnitude values characterize the pattern that it develops until the main event changes. Then, we assessed the position of foreshocks, mainshock an