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Terremoto dell'Italia Centrale: analisi giornaliera della sequenza con il metodo delle strutture ramificate


G. Riga - La struttura ramificata è uno schema che consente di valutare graficamente l’entità del processo di preparazione del terremoto e quindi, contribuisce a delineare l’evoluzione passata e futura della sismicità di un’area.
Tutti i terremoti forti sono preceduti da strutture ramificate di diversa durata temporale il cui schema di sviluppo è in parte ampiamente prevedibile in quanto segue un andamento ben organizzato e riconoscibile.
L’analisi della strauttura ramificata consente di  identificare nella fase di rilascio di energia alcuni pre-segnali (punti d’innesco) di vario ordine che consentono di prevedere in anticipo la posizione temporale dei foreshocks e del mainshock.
Le strutture ramificate  negli stadi evolutivi iniziali di formazione si sviluppano lentamente, mentre in quelli finali che precedono la fase di rilascio di energia, la diminuzione dei valori di magnitudo è molto rapida.
La loro individuazione avviene attraverso la considerazione che i valori di magnitudo dopo una scossa energetica, diminuiscono gradualmente sino al punto d’innesco (Trigger point) seguendo un processo di gerarchizzazione.
Di norma ad ogni struttura ramificata sono collegati uno o più terremoti medio-forti riguardanti una determinata area.
In alcuni casi, dopo la formazione del punto d’innesco della struttura ramificata, si possono formare delle foreshocks di vario ordine di magnitudo crescente che svolgono un ruolo importante nella preparazione del terremoto.
Tale approccio sviluppa un modello di previsione dei terremoti avente come punto di partenza l’analisi della sismicità di una zona di diversa ampiezza, che fornisce una stima ragionevole anche della magnitudo attesa.
Il grafico allegato, elaborato con i valori di magnitudo uguali o maggiori di 2.5 M, riporta la struttura ramificata della fase di accumulo di energia che si è sviluppata dopo l’evento di magnitudo 5.2 ML registrato il 09-04-09 (punto sorgente).
La struttura ramificata è composta da cinque stadi evolutivi ed un primo punto d’innesco “TP”  della fase di rilascio di energia datato 25-08-16  al quale sono seguiti due foreshocks di bassa magnitudo (fase di rilascio di energia di tipo “Progressive earthquakes”).
L’ultimo punto d’innesco che precede il mainshock si è formato il 14-02-16.
Il valore minimo di magnitudo associato alla struttura ramificata è di 4.8 M,mentre il valore massimo di magnitudo, calcolato con il metodo grafico dal punto medio del ramo sismico di quinto ordine è di 5.8 ML (prossimo a quello registrato).
Il terremoto del 24 agosto 2016 ha successivamente generato una struttura ramificata di terzo ordine (stadio 4) dalla quale, dopo il punto d’innesco del 25-08-16, si è sviluppata una fase di rilascio di energia di tipo “Progressive earthquakes”, in cui le scosse più energetiche, sono state precedute da punti d’innesco di primo e secondo ordine.
Successivamente, il terremoto del 26-08-26 di magnitudo 4.8 ML ha attivato una nuova struttura ramificata caratterizzata da un primo ramo sismico definitivo di accumulo di energia di quarto  ordine (stadio 5) provvisorio.
La conferma di questo ramo sismico nei prossimi giorni attiverà una diminuzione progressiva della pericolosità della sequenza sismica (al momento il livello di pericolosità è alto).

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Bibliografia

Riga, G. and Balocchi, P. (2016) Seismic Sequence Structure and Earthquakes Triggering
Patterns. Open Journal of Earthquake Research, 5, pp. 20-34. doi: 10.4236/ojer.2016.51003.

Riga, G. and Balocchi, P. (2016) How to Predict Earthquakes with Microsequences and Reversed
Phase Repetitive Patterns. Open Journal of Earthquake Research, 5, pp. 153-164.

Riga, G. and Balocchi, P. (2016) Short-Term Earthquake Forecast with the Seismic Sequence
Hierarchization Method. Open Journal of Earthquake Research, 5, pp. 79-96.
doi: 10.4236/ojer.2016.52006.

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