Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2017

Il terremoto del 04 Dicembre 2017 e la geometria della distribuzione ipocentrale

Il 04 Dicembre 2017 è accaduto un terremoto di Ml 4.2 (Mw 4.0) nella zona di Amatrice [1]. Tale evento si colloca ad una profondità di circa 8 km con un meccanismo focale da faglia normale. I dati sismologici sono compatibili con la profondità della superficie di faglia denominata Gorzano [2]. La distribuzione degli epicentri degli ultimi sette giorni dal 05/12/2017, evidenzia un andamento lungo l'asse della catena appenninica (fig. 1). Fig. 1 - distribuzione degli epicentri. Analizzando la distribuzione degli ipocentri lungo la sezione (fig. 2) è possibile ricavare alcune informazioni sulla geometria delle strutture interessate. Si evidenzia la presenza di un detachment , una superficie a basso angolo NE-immergente simile a quella descritta lungo la val Tiberina [3]. Tale superficie, messa in evidenza dalla distribuzione degli ipocentri, viene descritta da diversi autori che si sono occupati della sequenza sismica dell'Italia Centrale [4]. Antitetica al detachment s

Alcune considerazioni ed ipotesi sullo sciame sismico di Parma 2017

Fig. 1 - distribuzione degli epicentri dello sciame di Parma. Il giorno 19/11/2017 si è registrato un terremoto di M 4.4 nella zona di Fornovo di Taro (fig. 1). L'evento è stato seguito da diversi terremoti di bassa magnitudo (fig. 2) sviluppano uno sciame sismico. Analizzando la distribuzione degli ipocentri, è possibile ricavare diverse informazioni sulla sismotettonica attuale e formulare ipotesi sulla possibile sismogenesi futura. Fig. 2 - distribuzione temporale della sismicità Gli ipocentri sono distribuiti secondo una geometria a " wedge " (cuneo) dove l'evento di M 4.4 del 19/11 rappresenta la fase iniziale della formazione del wedge , e la sismicità di bassa magnitudo (M<3.0) sviluppata successivamente ricade all'interno della zona delimitata dal cuneo (Fig. 3). Fig. 3 - sezioni della distribuzione ipocentrale lungo la traccia A-A'. Confrontando la sismicità dello sciame sismico di Parma 2017 con quella di lungo p

Bibliografia di Scienze della Terra e Letture consigliate a corredo

Libri di testo di Scienze della Terra Scienze della terra. Vol. 1: Elementi di geologia generale.   Pompeo L. Casati. Introduzione alla geologia. Appunti a corredo delle lezioni. Paolo Fazzini. Scienza della terra. Rocce e successioni sedimentarie. Alfonso Bosellini, Emiliano Mutti & Franco Ricci Lucchi. Sedimentologia, Vol. I, II, III . Franco Ricci Lucchi Geologia regionale. Geologia dell'Italia e delle regioni circummediterranee.   Gianfranco Gasperi Elementi di tettonica regionale .  Albert W. Bally, Raimondo Catalano & John S. Oldow Introduzione alla paleontologia.  Sergio Raffi & Enrico Serpagli I minerali.  Glauco Gottardi Magmatismo e metaformismo.   Claudio D'Amico, Fabrizio Innocenti & Francesco Sassi Le rocce e i loro costituenti.   Lucio Morbidelli Vulcanologia. Principi fisici e metodi d'indagine .  Roberto Scandone & Lisetta Giacomelli Geografia fisica.  Paolo Roberto Federici & Sandra Piacente Geomo

Terremoto nel parmense di Mw=4.4 del 19/11/2017

Fig. 1 - area dello sciame sismico In data 19/11/2017 si è verificato un terremoto di Mw=4.4 nel parmese [1]. Il terremoto rappresenta l'evento di maggiore magnitudo di uno sciame sismico più esteso che ha interessato l'area di Fornovo di Taro (fig. 1). La sismicità nel tempo evidenzia quattro eventi precedenti al terremoto di Mw 4.4 e una serie di aftershocks che va a diminuire di magnitudo nel tempo (fig. 2). Fig. 2 - serie temporale della magnitudo dello sciame di Fornovo. Fig. 3 - sezione SW-NE degli ipocentri rappresentati in fig. 1. La sezione SW-NE (fig. 2) evidenzia la distribuzione degli ipocentri dove il terremoto di Mw=4.4 è il più profondo. La distribuzione degli aftershocks evidenzia una geometria abbastanza regolare degli ipocentri.  Il meccanismo focale del terremoto di Mw=4.4 [1] compressivo con una componente orizzontale minore, è da mette in relazione al piano di subduzione della microplacca Adria che si infila sotto la placca Europ

Fossils & Minerals Review n. 3 del Dicembre 2017

È uscito il numero 3 di Fossils & Minerals , rivista di interesse Paleontologico & Mineralogico, a cura del Gruppo Umbro Mineralogico Paleontologico - Assisi. In questo numero particolare riferimento all’Italia con le novità Mineralogiche di San Venanzo (Tr), la fauna a mammiferi della Grotta di Monte Cucco (Pg), novità sul Giurassico dell’Appennino Umbro Marchigiano e sui trilobiti del Carbonifero delle Ardenne. A questo link è possibile leggere il PDF oppure scaricarlo liberamente. È possibile ordinare il formato cartaceo all'indirizzo review.gump@gmail.com

The 2012 Emilia earthquake stress transfer from the MW 5.8 seismogenic source of May 20th to the MW 5.6 seismic event of May 29th (northern Italy)

Abstract The 2012 Emilia seismic sequence was characterised by two main compressional events, which occurred on May 20th and 29th, 2012, with MW 5.8 and MW 5.6, respectively. Seismic activity was ascribed to the northward verging fold and thrust structures in the Ferrara-Romagna arc. This study shows how the stress change of May 20th earthquake could have interacted with the adjacent faults. The study highlights a large lobe of increased Coulomb stress change at the root of the external Ferrara thrust and at the top of the Carpi-Poggio Renatico thrust. The transfer model shows a 1-2 bar increase along some fault segments of the external Ferrara thrust, an increase less than 1 bar along other fault segments and a decrease along a segment of the Carpi-Poggio Renatico thrust. The Coulomb stress change (shear and normal component) and transfer model does not show either increase or decrease along the Mirandola thrust (another segment of the Carpi-Poggio Renatico thrust). We therefore

Considerations on the seismotectonics and seismogenesis of the Tiberina-Gubbio Valley extensional system (central Italy)

Abstract The analysis of seismological data related to low magnitude earthquakes provides useful information on the seismotectonics and seismogenic context as well as on the seismic processes that generate seismic sequences with strong earthquakes. We analysed seismic data, related to the 1984 earthquake sequence and the 2010-2015 seismicity, and we obtained information about the history of seismic events and the associated tectonic structure activity, which allowed us to describe the seismotectonics model and seismogenic area. The geometry of the Tiberina Valley fault system that represents a detached surface of regional relevance is subject to a creep deformation along the deeper segments, which determines the evolution of the seismicity of the area. Brittle deformations with the possibility of microseismic as well as strong events are plausible in the most superficial segments. The Gubbio fault is antithetical to the preceding one, showing brittle deformation features with the p

Il piccolo sciame di Norcia: significato e interpretazione sismotettonica

Fig. 1 - Distribuzione degli epicentri e principali terremoti di M 3.3 e 3.2 e rispettivi meccanismi focali. Traccia A-A' della sezione in Fig. 2. Di seguito vengono analizzati i dati sismologici ricavati dal CNT [1] dell'area in prossimità di Norcia nel periodo dal 19/10 al 26/10 2017 al fine di analizzare il contesto sismotettonico. L'area di Norcia (Fig. 1) evidenzia una sismicità diffusa con un evento di M 3.2 del 19 ottobre con meccanismo focale inverso [2], e lo sviluppo di un piccolo cluster a nord-est di Norcia dove l'evento principale è  di M 3.3 del 20 ottobre, con meccanismo focale diretto [3].  Analizzando i dati degli ipocentri (Fig. 2) e in base alle conoscenze tettoniche dell'area, è possibile definire un modello geometrico sismotettonico. La distribuzione degli ipocentri evidenzia uno scollamento ( detachment ) principale, caratterizato da una faglia a basso angolo e NE-immergente. Tale struttura è riconducibile ad una low-angle norma

le low-angle normal faults (LANFs)

Principali figure con la LANF preso da [1], [2], [3] Quella struttura a basso angolo NE-immergente e descritta già coi primi dati di Bonini et al., [1] e poi ripresa da altri autori come Lavecchia et al., [2] che descrivono il detachment Laziale-Abruzzese nel contesto della sequenza sismica dell'Italia centrale e infine Cheloni et al., [3] lo ripropongono descrivendo la sequenza sismica dell'Italia centrale. Il sistema delle LANFs corre lungo tutta la catena appenninica [4], con maggiori o minori evidenze, in base al luogo in cui ci troviamo. Sicuramente la più famosa faglia a basso angolo studiata, è quella presente lungo la valle Tiberina, che assieme alle faglie SW immergenti, rappresenta un sistema estensionale di importanza regionale, quello Umbro-Marchigiano [5] . Assetto della LANFs a scala regionale desunta da dati bibliografici [4] Personalmente ritengo che tali faglie a basso angolo devono agire da protagoniste nel processo deformativo della catena

Terremoto del Messico di M 8.0 del 08 settembre 2017

Il terremoto di M 8.0 si è verificato in una regione sismicamente molto attiva, dove i terremoti sono frequenti a causa dello scorrimento della placca oceanica di Cocos sotto le placche del Nord America e dei Caraibi (fig. 1) [1]. Fig. 1 - tettonica dell'America centrale. Molto interessante è la profondità del terremoto di 72 km e il meccanismo focale (fig. 2) che evidenzia come la placca in subduzione (quella di Cocos), sia soggetta a estensione lungo immersione. Fig. 2 - Meccanismo focale del terremoto di M 8.0 del 8 settembre 2017[2].  L'aftershock del di M 5.7 alla profondità di 30 km circa, del settembre  mostra un meccanismo focale di tipo compressivo (fig. 3), evidenziando il fenomeno dello sfregamento tra la placca delle Cocos e del Nord America. Fig. 3 - meccanismi focale del mainshock di M 8.0 e aftershock di M 5.7 [3]. Il modello della subduzione è quello dove la placca delle Cocos scende al di sotto di quella nord Americana per il fenomeno d

Aftershocks Identification and Classification

Usually, earthquakes develop after a strong main event. In literature they are defined as aftershocks and play a crucial role in the seismic sequence development: as a result, they should not be neglected. In this paper we analyzed several aftershock sequences triggered after a major earthquake, with the aimed at identifying, classifying and predicting the most energetic aftershocks. We developed some simple graphic and numeric methods that allowed us to analyze the development of the most energetic aftershock sequences and estimate their magnitude value. In particular, using a hierarchisation process related to the aftershocks sequence, we identified primary aftershocks of various orders triggered by the mainshock and secondary aftershocks of various orders triggered by the previous shock. Besides, by a graphic method, it was possible to estimate their magnitude. Through the study of the delay time and distance between the most energetic aftershocks and the mainshock, we found that

Eventi sismici della bassa Modenese del 07 Maggio 2017

Schema delle sorgenti sismogenetiche da: DISS-INGV; EFT-External Ferrara Thrust; MFT-Middle Ferrara Thrust; CPRT-Carpi Poggio Renatico Thrust. I due eventi di M 2.5 del 07/07/2017 di  Sant'Agostino [1] e  Mirabello [2] sono da attribuirsi alla  sorgente sismogenetica middle Ferrara thrusts (MFT), per il primo evento e  probabilmente, ad un segmento della sorgente sismogenetica external Ferrara thrusts (EFT) oppure alla middle Ferrara thrusts (MFT), per il secondo evento. Tali eventi ricadono in corrispondenza dell'area più orientale delle strutture attivatesi nel 2012, che rappresenta il segmento est decritto dalla CGR a maggiore pericolosità (in termini probabilistici).  1. Sant'Agostino --> http://cnt.rm.ingv.it/event/15193661 2. Mirabello--> http://cnt.rm.ingv.it/event/15194371

Eventi sismici della bassa Modenese

Schema:MFT-Middle Ferrara thrust con il segmento di Finale Emilia del terremoto del 20/05/2015; CPRT-Carpi Poggio Renatico thrust con il segmento di Mirandola del terremoto del 29/05/2012; EFT-External Ferrara thrust con il segmento di Ferrara del terremoto del 1570.  Gli eventi di M 3.1 e 3.2 del 26/04/2017 ricadono all'interno dell'area della sorgente sismogenetica middle Ferrara thrusts (MFT). Tale area rappresenta la porzione iniziale del segmento più orientale della medesima struttura di cui parlava la CGR nel 2012.  L'evento di M 3.0 del 05/04/2017 ricade all'interno della sorgente sismogenetica esterna di Ferrara (EFT), la cui  profondità   di 8 km è compatibile con la massima profondità della sorgente. Gli eventi mostrano le caratteristiche si aftershocks (eventi si assestamento) della sequenza sismica dell'Emilia del 2012.   1. M 3.1--> http://cnt.rm.ingv.it/event/15000551 2. M 3.2--> http://cnt.rm.ingv.it/event/15002041 3. M 3.0--

Il modello di "tettonica di intaccatura (indentation)"

Esperimento del modello di "tettonica di intaccatura (indentation)" su plastilina (Tapponnier et al., 1982, 1986 and Peltzer & Tapponnier 1988). Extrusion experiment with plasticine, IPGP tectonics lab. from Lacassin Robin on Vimeo . Il modello descrive il processo di indentatura da parte della placca Indiana (rappresentata dal dente metallico rigido) che si comporta come placca rigida che penetra all'interno della placca Asiatica a comportamento più "molle" (meno rigido). Sulla placca Asiatica si formano diverse faglie che accompagnano l'estrusione (tettonica di estrusione o di fuga) verso Est dell'Indocina. Il modello di laboratorio, confrontato con la tettonica regionale (ad ampia scala) desunta da dati rilevati in campagna, mostra diverse correlazioni. Riferimenti bibliografici Kearey P., Vine F.J., 1994 - Tettonica Globale. Zanichelli Ed. Kearey P., Klepeis K.A., Vine F.J., 2010 - Global Tectonics. Wilei-Blackwell Ed.

Sciame Appennino Tosco-Emiliano del Marzo 2017

In data 25/03/2017 si è riattivato lo sciame dell'Appennino Tosco-Emiliano [1], localizzato nei pressi di Castiglione dei Pepoli, nella stessa area del 2015 [2].  La distribuzione degli ipocentri evidenzia una superficie NE-immergente che potrebbe rappresentare un detachment , una superficie di scollamento, probabilmente di importanza regionale. Tale superficie sembra, al momento, "guidare" la sismicità dell'area, con eventi di bassa magnitudo. Sempre la distribuzione degli ipocentri mette in evidenza una faglia SW-immergente (f) coniugata alla precedente. Tale geometria strutturale può essere rappresentata da uno stile tettonico simile alla Val Tiberina-Gubbio [3] La sismicità storica, ricavata dal catalogo CPTI11 (INGV), mostra che l'area storicamente è stata soggetta ad eventi con M stimata da 5.0 a 5.9.  Riferimenti [1] Elenco dei dati dello sciame sismico da INGV. [2] Sciame sismico dell'Appennino Tosco-Emiliano . [3]  Faglia Tib

How to Identify Foreshocks in Seismic Sequences to Predict Strong Earthquakes

Abstract : The time analysis of seismic events preceding several strong earthquakes occurred in recent decades throughout the world, has highlighted some foreshocks’characteristics, which are helpful for their discrimination compared to other types of events. These features can be identified within the seismic sequence and used as strong events’ precursors. Through the energy release pattern analysis, which precedes any strong earthquakes, in this study we describe some graphical procedures suitable for distinguishing a foreshock from any other type of earthquake. We have broadly divided foreshocks into two classes, depending on their position within the energy release pattern, by describing some relationships between the foreshock’s magnitude and the following earthquake’s. The results obtained show how the energy release pattern of some major earthquakes has distinctive features and repeatability which it is possible to obtain information from in order to perform sufficiently reli

Il piccolo sciame della costa Laziale meridionale (Latina)

Fig. 1 - localizzazione dello sciame sismico della costa Laziale meridionale (Tirreno Meridionale, TM) e l'attuale sequenza sismica in Italia centrale (IC). Nella giornata del 03 febbraio 2017 si è sviluppato un piccolo sciame sismico (fig. 1) a largo della costa Laziale meridionale (Latina). dove l'evento di maggiore magnitudo è stato quello di Ml=3.7 del 03 febbraio 2017 ore italiane 22:33:02 (UTC 21:33:02) [1].  Successivamente alle nel giorno 04 febbraio 2017 alle ore italiane 00:08:05, si è verificato un'altro evento di Ml=3.5 [2]. Il meccanismo focale di questo secondo evento (fig. 2), evidenzia la direzione dei piani nodali e degli assi principali dello stress. La faglia responsabile del terremoto di M=3.5 è ascrivibile ad una trascorrente la  cinematica  sisnistrorsa con componente normale, legato alla struttura di importanza regionale descritta come 41PL (essendo parallela al 41° parallelo) che rappresenta un importante limite che separa il bacino tirre