Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2010

Tipologia di faglie

Le faglie sono delle fratture nella crosta terrestre che mostranno evidenze di movimento. Le trocce sottoposte ad uno stress tettonico accumulano l'energia fino ad arrivare al punto di rottura della roccia. La roccia non riesce più ad immagazinare tale energia e si comporta in maniera fragile, fratturandosi per fagliamento e liberando l'energia accumulata sottoforma di onde di voluma (le onde sismiche). Si forma in questo modo un terremoto. Il fagliamento produce un movimento relativo dei due blocchi secondo tre principali cinematismi: 1) Faglie dirette o normali una faglia si dice diretta quando il tetto scende rispetto al muro. In questo caso il settore di crosta terrestre è interessato da un regime tettonico distensivo o divergente (ad esempio in occasione dell'apertura di un rift). Solitamente tali faglie presentano un piano avente inclinazione elevata, attorno ai 60°. 2) Faglie inverse una faglia si dice inversa se il tetto sale rispetto al muro. In questo caso il

Zone di taglio (Shear Zone)

Come in tutte le “sheare – zone” (zone di taglio) il taglio principale è associato a sistemi di faglie secondarie: Sistema di faglie secondario tipo R che formano un angolo di 15° rispetto al taglio principale; Sistema di faglie secondario di tipo P che formano un angolo di 15° rispetto al taglio principale; Sistema di faglie secondario di tipo R’ che formano un angolo di 75° rispetto al taglio principale.

Le Isole del Tempo

La biodiversità vegetale del passato mostrata ai ragazzi: la scommessa del libro " Le isole del tempo. Avventure nel mondo verde preistorico " Chi non conosce il brontosauro o il tirannosauro? Quasi tutti, dai bambini agli adulti. Quanti conoscono rinia o le calamite? Quasi nessuno. Il libro per ragazzi "Le isole del tempo" (Editoriale Scienza), in uscita a novembre 2010, non è nato solo per diffondere la conoscenza dei fossili vegetali e per educare alla storia evolutiva delle piante; il libro è nato dal desiderio di condividere con altri, in particolare coi giovani, l'amore per questo mondo verde lontano e le sensazioni di curiosità, meraviglia, interesse per ciò che i vegetali hanno saputo inventarsi per crescere, adattarsi ad ambienti diversi e spesso ostili, per conquistare un posto al sole per sé e la propria stirpe. Il libro parte da una storia avventurosa per avviarsi al suo nucleo centrale, un "taccuino di viaggio" con oltre trenta tavole bot

Piehe in sezione geologica

Esempio di una serie di pieghe in cartogrfia e in sezione:  Legenda: MD = Devoniano medio; LD = Devoniano inferiore; US = Siluriano Superiore;MS = Siluriano medio; LS = Siluriano inferiore; UO = Ordoviciano superiore; MO = Ordoviciano medio;LO = Ordoviciano inferiore  Esempio di come la giacitura stratigrafica indica la presenza di una piega, evidenziata anche dalla distribuzione litologica, con stessi litotipi che si ripetono secondo delle fascie allungate. L'analisi accurata delle litologie e delle giaciture stratigrafiche aiuta molto la comprensione della distribuzione delle litologie al di sotto della superficie terrestre. 

Pieghe

Geometricamente è possibile definire una piega antiforme se presenta la concavità verso il basso e sinforme se la concavità è rivolta verso l'alto. Se la successione stratigrafica di una antiforme o di una sinforme ha una polarità normale (i terreni più antichi si trovano stratigraficamente sotto quelli più recenti) , allora la piega si chiama rispettivamente anticlinale e sinclinale. In altri termini possiamo dire che in una anticlinale antiforme nel lato cancavo sono presenti terreni più antichi rispetto a quelli nel lato convesso. In una piega sinclinale sinforme, sul lato concavo sono presenti terreni più recenti rispetto a quelli presenti nel lato convesso. Esistono pieghe anticlinali sinformi che corrispondono a delle pieghe rovasciate per lo più di tipo coricate  Per la rappresentazione in sezione, dipende dai dati della carta. Bisogna vedere come procedono i limiti stratigrafici delle differenti unità litologiche, e le indicazione degli assetti stratigrafici che d

Sistema di monitoraggio sui precursori sismici della protezione civile di Montebelluna

La Protezione Civile di Montebelluna si è dotata di un sistema di montoraggio dei precursori sismici eletromagnetici ( De Luca, 2010 ). Il sistema di monitoraggio sarà in grado di rilevare le onde elettromagnetiche (VFL, UFL) generate dallo sfregamento delle masse rocciose per effetto delle sollecitazioni durante un evento sismico. Questo allo scopo di potere fare opportune considerazioni sulle previsioni sismiche di una data regione. da:  Articolo sui Precursori Sismici. |ricerca + sperimentazione| di: De Luca.

Vanga del Diavolo - Serramazzoni (App. modenese) - Carta Sismologica

La cartografia inerente alla distribuzione degli epicentri (dal database ISIDe dell'INGV) in una porzione dell'Appennino modenese.   L'epicentro in verde del 2007 rappresenta l'evento sismico in corrispondenza della faglia della Vanga del Diavolo. Tale struttura che mostra un solo evento di limitata intensità, è da considerarsi potenzialmente attiva in tempi recenti (sicuramente a partire dalla fase ligure, Eocene medio). Data l'elevata frequanza degli eventi sismici dal 2005 ad oggi, l'area è da considerarsi "sismicamente attiva". 

Vanga del Diavolo - Serramazzoni (Appennino Modenese)

In relazione alla discussione sul Forum di Natura Mediterraneo si vuole riportare uno stralcio della carta Geologico-Strutturale dell'Appennino Modenese (Bettelli, Panini, Capitani, 2002) inerente all'area in oggetto. Il sito è collocato a sud dell'abitato di Faeto. Dall'immagine si nota un allineamento di superfici planari con forma triangolare in taluni casi mal conservati e inerbiti. Le superfici triangolari e trapezoidali sono un esempio del modellamento da parte dei processi esogeni in corrispondenza di una faglia evidenziata nella carta di seguito (Bettelli, Panini, Capitani, 2002): Le faccette triangolari e la fascia di ringiovanimento che si ritrova a mezza altezza per quasi tutto il versante possono dare delle informazioni sulla probabile attività della faglia. Tale attività vorrebbe verificata in campagna osservando l'evventuale ringiovanimento lungo la superficie della faglia. La nostra "Vanga" (e tutto il versante) di origine tettonica,

Clivaggio/Foliazione da crenulazione

Tali strutture si ritrovano in rocce metamorfiche. Le foliazioni da crenulazione sono formate da pieghe o pieghe a chevron sviluppate in una foliazione presistente. La nuova foliazione taglia trasversalente quella precedente (in taluni casi mostrando dei piani di clivaggio). Foliazione da crenulazione simmetrica: le pieghe di neoformazione sono simmetriche e la foliazione da crenulazione è rappresentata dai fianchi; Foliazione da crenulazione asimmetrica: le pieghe di neoformazione sono assimetriche e la foliazione da crenulazione è rappresentata dal solo fianco; La vecchia foliazione è preservata all'interno del microlithos, sia come cerniera della crenulazione simmetrica sia come uno dei due fianchi delle crenulazioni asimmetriche. La foliazione a causa degli stress tettonici, può diventare un clivaggio da crenulazione (crenulation clevage) dove è possibile riconoscere i due domini seguenti: M-domaines : (dominio a mica) formato da minerli micacei costituente un dominio di cli

Criterio per determinare il senso di movimento relativo dei due blocchi di faglia

Fratture secondarie In associazione ad una zona di taglio principale denominata M, si rinvengono diverse strutture che sono state denominate fratture secondarie denominate rispettivamente (in base alla figura seguente): Gruppo T : costituiscono le fratture di tensione o di tipo T; si sviluppano ad un angolo di 45° dal taglio principale, generando dei sistemi en échelon. Sono le prime strutture a formarsi e successivamente, al progredire della deformazione, tendono ad assumere una forma sigmoidale e poi vengono tagliate. Spesso il vuoto che si forma per l’apertura della frattura viene riempito da calcite o più raramente da quarzo. Importante è il tipo di mineralizzazione, a mosaico oppure fibrosa (la direzione delle fibre ci aiuta a capire la direzione di apertura se è per estensione pura oppure se ha una componente di taglio). Gruppo R: sono compresi entro questo gruppo tutte quelle fratture secondarie che presentano una componente di taglio. Sono delle fratture di Riedel coniugat

Notte dei ricercatori Emilia - Romagna

Per tutta la notte del 24 settembre 2010 in Emilia - Romagna e in tutta Europa ci sarà la manifestazione " La notte dei ricercatori " dove saranno i protagonisti. Le piazze, le università e i centri di ricerca della regione, saranno animate da ricercatori che per una sera saranno a disposizione di grandi e piccoli per parlare di scienza. Le manifestazioni presentano diversi tipi di attività: Esperimenti e dimostrazioni, giochi scientifici e laboratori per i bambini, lezioni brevi e mini conferenze di carattere divulgativo, caffè e aperitivi scientifici con l'incontro di ricercatori e docenti, mostre, foto e video documentari per m ostrare la scienza in modo differente, spattacoli, musica e talkshow A modena i Musei Anatomici, il Museo di Zoologia e Anatomia Comparata e l'Orto Botanico di Modena vedranno un'apertura straordinaria al pubblico. Come potete vedere al link sono previste numerose e interessanti attività e incontri coi Docenti e Ricercatori dell'Uni

Geologia delle Isole Tremiti

Il viaggio turistico di un geologo alle isole Tremiti si trasforma in un laboratirio naturale dove la geologia, la tettonica e la geomorfologia si concretizzano in uno dei paesaggi più belli dell'Italia. L'articolo vuole descrivere il paesaggio visto in modo differente, cercando di condurre il visitatore a scorgere quegli aspetti che solitamente non si osservano o vengono tralasciati. Riassunto: Le isole Tremiti richiamano ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo. Le meraviglie osservate, ammirate e fotografate ogni giorno non sono altro che l’effetto del corso della natura in milioni di anni. Dall’esperienza turistica nasce un approfondimento dettagliato della formazione e della storia dell’arcipelago da un punto di vista geologico e litologico. Un percorso turistico ad alto contenuto scientifico ( Leggi l'articolo )

Rapporti stratigrafici

Per rapporti stratigrafici si definiscono le relazioni geometriche e temporali che caratterizzano i limiti verticali e laterali di due unità litologiche a contatto tra loro. Limiti litologici : il limite tra due unità a contatto tra loro. Tale limite può essere: Graduale se le litologie passano gradualmente da un’unità all’altra unità; Netto quando il limite è assimilabile ad una superficie e il passaggio è repentino da un’unità all’altra; Erosivo se la superficie di passaggio è di tipo erosivo; Successioni concordanti e discordanti : lungo le superfici limite, due unità stratigrafiche possono contrarre rapporti reciproci geometrici di concordanza o discordanza. Concordante: successione stratigrafica verticale con strati tra loro paralleli, orizzontali o inclinati che siano; Discordante: successione stratigrafica con strati tra loro non paralleli, ma con inclinazioni differenti e angoli più o meno accentuati. Onlap : terminazione della stratificazione orizzontale direttamente su un

Costruire un profilo geologico

Per ricavare informazioni geologiche superficiali e profonde di un dato territorio, è importante l'interpretazione corretta delle carte geologiche, le quali rappresentano un documento di partenza indispensabile al geologo e ad altre figure professionali (ingegnere, architetto, geometra, paesaggista, ecc.). La lettura ed interpretazione dei dati riportati in carta deve essere sempre accompagnata dalle sezioni geologiche che aiutano a comprendere l'andamento della geologia nel sottosuolo. Partendo dalla carta geologica e dalle informazioni contenute in essa, è possibile ricavare in tempi brevi e in base all'esperienza, una sezione geologica ben dettagliata. Di seguito si riportano alcuni link sull'argomento: http://users.unimi.it/paleomag/pdf/profili.pdf http://geoingegneria.dits.uniroma1.it/We...egeologiche.pdf http://www.usouthal.edu/geology/haywick/GY111/faults.pdf

Ellissoide della deformazione e strutture tettoniche

L’ellissoide della deformazione descrive come la forma di un immaginario oggetto circolare di riferimento sia stato modificato dalla distorsione. Si definiscono gli assi principali come direzione di massima estensione (x), direzione di minima estensione (z) e di estensione media (y); gli assi tra loro sono ortogonali. Nelle immagini seguenti vengono descritti per semplicità, i soli assi della deformazione (x,y,z) messi in relazione alle principali strutture tettoniche. Strutture Tettoniche: joint (gli assi y e z possono essere invertiti causa una rotazione di 90° intorno all'asse x) Strutture Tettoniche: Faglie normali Strutture Tettoniche: Faglie inverse Strutture Tettoniche: Faglie trascorrenti Strutture Tettoniche: Pieghe

Genesi della morfostruttura piramidale di Vesallo (Appennino Reggiano)

L'articolo inerente alla morfostruttura piramidale di Vesallo con cui si chiude il primo ciclo di studi sulle morfostruttura piramidali. Attraverso il rilevamento altimetrico e l’elaborazione della Carta del microrilievo naturale, la Carta dell’esposizione del versante, la Carta dell’inclinazione del versante e il DEM (Digital Elevation Model) è stato possibile definire l’assetto altimetrico della morfostrutura e riconoscere alcune forme dovute al modellamento naturale dei versanti. Il rilevamento geologico–strutturale in corrispondenza di alcuni affioramenti in prossimità della morfostruttura piramidale ha messo in evidenza come la morfologia sia controllata sia dalle faglie, sia dalle pieghe (assetto stratigrafico delle strutture plicative), come si rinviene da due affioramenti, il primo collocato sul lato a nord e il secondo sulla vetta della morfostruttura dove è conservata la stratificazione. Dallo studio condotto si evince che le strutture tettoniche hanno influenzato il m

Rilevamento geologico-strutturale e studio altimetrico della morfostruttura piramidale di Vesallo e considerazioni sulla morfogenesi (App. reggiano).

E' in via di stesura l'articolo inerente allo studio della morfostruttura piramidale di Vesallo. Si riporta di seguito il riassunto inerente all'articolo in publicazione sul GeoR.C.it - GeoBlog. Lo studio utilizza metodologie dell'analisi altimetrica con la restituzione dei dati mediante carte tematiche, per descrivere l’andamento spaziale della superficie topografica e le principali forme del paesaggio. Si accompagna un rilevamento classico geologico-strutturale con rappresentazione mediante stereogrammi dei dati rilevati allo scopo di descrivere la geometria spaziale delle principali strutture. Riassunto: Attraverso il rilevamento altimetrico e l’elaborazione della Carta del microrilievo naturale , la Carta dell’esposizione del versante , la Carta dell’inclinazione del versante e il DEM (Digital Elevation Model) è stato possibile definire l’assetto altimetrico della morfostrutura e riconoscere alcune forme dovute al modellamento naturale dei versanti. Il rilevamen

Stone Spheres a Carpineti

Nei pressi del castello di Carpineti sono presenti alcune Stone Spheres. Tali sfere si ritrovano all'interno della Formazione di Pantano che rappresenta un corpo litologico ben cartografato nei pressi di Carpineti costituito da arenarie. Si può notare la buona sfericità in questa sfera tagliata per effetto di una probabile faglia. Si devono essere formate per diagenesi precoce di porzioni all’interno delle arenarie della Formazione di Pantano. Successivamente l’erosione le ha portate alla luce e la loro maggiore resistenza agli agenti atmosferici a fatto si che queste sfere si potessero conservare molto bene anche in giacitura come è visibile lungo il sentiero di crinale del castello.

Aggiornamento sulla campagna di Vesallo 2010

La morfostruttura di Vesallo è una forma naturale generata dai processi di erosione e alterazione chimica lungo le principali strutture tettoniche. La prova è il ritrovamento all'apice della morfostruttura di un piccolo affioramento della Formazione di Ranzano dove è conservata la stratificazione S0 con direzione N 200° e inclinazione 70°. Inoltre sul lato nord della morfostruttura piramidale è presente un affioramento della medesima formazione dove è conservata la stratificazione S0 con due orientazioni preferenziali con direzione N 390° inclinazione 50°, e direzione N 230° e inclinazione 40°. Questa diversa orientazione dei piani di strato indica la presenza di pieghe, come mostra un affioramento nelle vicinanze (attualmente in studio). La Formazione di Ranzano è costituita da alternanze arenaceo-pelitiche con rapporto A/P molto < di 1. Nella litologia argillosa si ritrovano delle superfici di clivaggio (con carattere penetrativo, ossia riscontrabile in tutto il volume della r

Lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana

Dal sito dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia si legge la lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Italiana . Ciò che si legge è veramente assurdo e rende il nostro paese lo "zimbello" di un sistema che dovrà prima o poi cadere. Come è possibile che si accusano le persone sbagliate dell'omicidio di vite umane. Credo profondamente che gli unici responsabili del disastro dell'Abruzzo non sia la ricerca scientifica e chi ci stà dietro, ma piuttosto "accuso" e mi arrabbio con tutte quelle persone che avrebbero dovuto svolgere il loro compito istituzionale e professionale per rendere i paesi interessati dal terremoto sicuri. Non è colpa della ricerca se lo studenttato è crollato, non è colpa della ricerca se l'ospedale è crollato. Eppure quelle due strutture dovevano stare in piedi e invece si sono accasciate al suolo come carta bagnata (e con esse tante altre case che a dire degli ingegneri dell'Emilia Romagna erano state cos

Metodi per la determinazione della direzione, immersione e inclinazione di una sucessione di unità litologiche

Per utilizare i seguenti metodi cartografici, è necesario semplificare il modello geologico - stratigrafico, assumendo che i limiti tra le differenti unità litologiche siano rappresentati da superfici di forma planare e regolare. Pertanto il metodo delle linee di direzone e il metodo dei tre punti , hanno validità locale e non alla scala regionale, dato che in natura i limiti tra unità litologiche sono generalmente rappresentati da superfici non planari e irregolari. Metodo delle linee di direzione Determinare la direzione della successione nel modo seguente: Considerare il limite tra pelite e calcare; I punti a, a1, a2, a3 si trovano tutti a 300 m s.l.m. Congiungere i quattro punti con una linea (linea di direzione o isoipsa di strato Considerare i punti b, b1, b2, b3 e disegnare la linea che li congiunge (linea di direzione) che si trova alla quota di 200 m s.l.m. Le due linee così determinate sono parallele tra loro Determinare l’inclinazione della superficie di strato

Prof. C. Doglioni

Ho trovato in rete una bella rassegna stampa del Prof. Carlo Doglioni , noto geologo italiano che si occupa di ricerca nel campo della Geologia, Geoginamica, Geologia Strutturale. Ringrazio il Prof. Doglioni per il grande contributo alla ricerca scientifica.

Astronomia e Terremoti

Ho letto di recende su alcuni Forum di una teoria per la previsione dei Terremoti: Teoria Bendandiana. Raffare Bendandi sosteneva che tutte le manifestazioni terrestri e solari sono causate da uno squilibrio gravitazionale, e che esiste un'influenza solare decisiva nelle manifestazioni naturali.. In un suo libro descrive la sua teoria sull'origine cosmica dei terremoti. Sarebbe molto interessante verificare tale teoria, se solo il ricercatore indipendente di Faenza avvesse lasciato a noi posteri qualche documento dove spiega il procedimento del suo pensare. Infatti si narra che abbia bruciato molti dei suoi lavori. Se qualcuno sapesse di più sull'argomento, chiedi di contattarmi per mail. Grazie

Pubblicazione n°3/2010

Sono riuscito a pubblicare il terzo articolo inerennte alla ipotesi genetica delle Morfostrutture Piramidali . Per chi sia interessato è possibile leggere l'articolo nel GeoBlog del GeoR.C.it. Rimango a disposizione per chiarimenti inerenti alla Pubblicazione