Passa ai contenuti principali

Metodi per la determinazione della direzione, immersione e inclinazione di una sucessione di unità litologiche

Per utilizare i seguenti metodi cartografici, è necesario semplificare il modello geologico - stratigrafico, assumendo che i limiti tra le differenti unità litologiche siano rappresentati da superfici di forma planare e regolare.
Pertanto il metodo delle linee di direzone e il metodo dei tre punti, hanno validità locale e non alla scala regionale, dato che in natura i limiti tra unità litologiche sono generalmente rappresentati da superfici non planari e irregolari.

Metodo delle linee di direzione


Determinare la direzione della successione nel modo seguente:
  • Considerare il limite tra pelite e calcare;
  • I punti a, a1, a2, a3 si trovano tutti a 300 m s.l.m.
  • Congiungere i quattro punti con una linea (linea di direzione o isoipsa di strato
  • Considerare i punti b, b1, b2, b3 e disegnare la linea che li congiunge (linea di direzione) che si trova alla quota di 200 m s.l.m.
  • Le due linee così determinate sono parallele tra loro
Determinare l’inclinazione della superficie di strato
  • Considerare un punto (X) che si trova sulla linea di direzione dei 300 m
  • Considerare un punto (Y) che si trova sulla linea di direzione dei 200 m
  • Si calcola il dislivello della superficie di strato tra il punto X e Y; tale dislivello è di 100 m
  • Si calcola con la scala della carta la distanza tra i punti X e Y; tale distanza corrisponde alla distanza tra le due linee di direzione corrispondente a 500 m (scala della carta)
  • Si calcola la pendenza definita come il rapporto tra in dislivello (100 m) e la distanza (500 m) tra i punti X e Y; pendenza = 1/5
  • Si calcola l’inclinazione definita come:
    inclinazione = arctg pendenza
    nel nostro caso è di circa 11°
  • L’immersione si ricava dalle linee di direzione; poiché la superficie di strato presenta un dislivello verso est, allora l’immersione è verso est.
Considerando i punti posti su differenti isoipse (metodo dei tre punti) Considerando il limite tra calcare e argillite si ha:
  • Si definiscono i punti in cui il limite interseca le isoipse: B 600m; C 500m; D 400m E 300m e A 200m
  • Si unisce il punto A e B
  • Si assume che il limite tra le argilliti e i calcari sia una superficie piana e quindi tra il punto A e B la superficie ha un dislivello di 400m
  • Si divide la distanza AB in quattro parti uguali determinando C’, D’, E’
  • Si congiunge C a C’ che rappresenta la linea di direzione di 500m
  • Si costruiscono le altre linne di direzione DD’, EE’
  • Col metodo delle linee di direzione è ora possibile determinare l’immersione e inclinazione della superficie
da: Simpson Brian, Lettura delle carte geologiche. Dario Flacovio Ed.

Commenti

  1. Salve.. Nell'esercizio del metodo dei tre punti l'inclinazione è uguale a 8°? Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la distanza tra le linee di direzione è di 765 m mentre il dislivello è di 100 m.

      il rapporto 100/764 = 0.130
      l'inclinazione = arctg (0.130) = 7.4°

      Elimina
  2. Buongiorno, non ho capito come calcolare l'immersione. Come faccio a capire se è verso est o ovest (come in questo caso), oppure nord o sud? Cosa devo guardare? Io mi confondo, lo deduco dopo dalla stratigrafia... Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Salve.
      Per vedere il verso in cui una superficie immerge, è necessario tracciare le linee di direzione che intersecano le isoipse in punti quotati. Ogni linea di direzione avrà quindi un proprio valore di quota. L'immersione sarà il verso in cui questi valori calano.

      Elimina
    2. Nella prima figura l'immersione è verso est perché le linee di direzione diminuiscono di quota in modo progressivo verso est.

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

La "terra mobile" di Wegener e la deriva dei continenti

Fig. 1 - Ricostruzione del Pangea e della sua evoluzione paleogeografica. L'idea di una " Terra mobile ", la cui superficie cambia aspetto nel tempo per il continuo reciproco spostarsi di settori della crosta, è nata all'inizio del secolo scorso ed ha avuto il suo principale teorico in Alfred Wegner , ben noto per avere proposto la teoria della deriva dei continenti. Wegner considerava le aree continentali come zattere di sial galleggianti sul sima, indicando con sial (da silicio a alluminio) la crosta a composizione media granitica, meno densa, e con sima (da silicio a magnesio) il materiale sottostante, più denso, di composizione basaltica, che affiorava sul fondo degli oceani e costituiva, secondo l'autore, un involucro continuo (Fig. 1). Nella teoria, i grossi frammenti di crosta sialica, immersi nel sima molto viscoso " come iceberg nell'acqua " sarebbero andati pian piano alla deriva verso ovest, per restare in ritardo rispetto la ro...

La ricerca sulla Faglia Canossa - San Romano e il Terrazzo di Roteglia (2019-2024).

Lo studio sulla Faglia Canossa - San Romano e del Terrazzo di Roteglia ebbe inizio in Autunno del 2018, durante un viaggio in auto. Passando lungo la strada che da Roteglia arriva a Castellarano, giunti alle pendici del M. Pendice, sul lato destro del fiume si osserva il terrazzo del Pigneto con la "Rupe del Pescale". In questo panorama, fu il confronto aperto con un "amico" a guidarmi verso la ricerca e a come la faglia poteva avere giocato un ruolo importate sulla geologia e la geomorfologia dell'area subito a monte, appunto la zona di Roteglia e il suo terrazzo fluviale.   L'idea di partenza era che la Canossa - San Romano potesse essere la faglia che, con il suo movimento distensivo in epoca geologicamente più recente, aveva creato una "barriera" al corso del Fiume Secchia, determinando una sedimentazione differente nell'area più a monte, dove è presente un esteso terrazzo di depositi alluvionali, costituito perlopiù da ghiaia e fango, dove...

Quaternary geology and geological map of the Roteglia Basin within the River Secchia valley (Italy) with evidence for the Canossa-San Romano Fault System and inversion tectonic activity

  [EN] This report and accompanying geological map are the culmination of a several year study on the influence of the Canossa-San Romano normal fault system on Quaternary deposition and geomorphology within the Roteglia Basin (northern Italy). Quaternary sedimentary deposits that flank the River Secchia in the study area have led to new interpretations regarding the timing of tectonic activity along the north-eastern margin of the Apennines and have raised questions regarding regional stratigraphic correlation of Quaternary stratigraphic units. A small depositional basin, named during this study as the Roteglia Basin, has been formed where the Canossa-San Romano Fault System crosses the R. Secchia. This fault system is comprised of the Canossa-San Romano primary fault and two subordinate synthetic faults, named the Border and Argontello Faults. Adjacent to the R. Secchia is a set of three strath terraces, dating from 220 to 22 ka, that were cut by the river as the mountain fr...