Fig. 1 - localizzazione dello sciame sismico della costa Laziale meridionale (Tirreno Meridionale, TM) e l'attuale sequenza sismica in Italia centrale (IC). |
Nella giornata del 03 febbraio 2017 si è sviluppato un piccolo sciame sismico (fig. 1) a largo della costa Laziale meridionale (Latina). dove l'evento di maggiore magnitudo è stato quello di Ml=3.7 del 03 febbraio 2017 ore italiane 22:33:02 (UTC 21:33:02) [1].
Successivamente alle nel giorno 04 febbraio 2017 alle ore italiane 00:08:05, si è verificato un'altro evento di Ml=3.5 [2].
Il meccanismo focale di questo secondo evento (fig. 2), evidenzia la direzione dei piani nodali e degli assi principali dello stress. La faglia responsabile del terremoto di M=3.5 è ascrivibile ad una trascorrente la cinematica sisnistrorsa con componente normale, legato alla struttura di importanza regionale descritta come 41PL (essendo parallela al 41° parallelo) che rappresenta un importante limite che separa il bacino tirrenico settentrionale da quello meridionale [3] [4], due aree che con tassi di deformazione differenti, una maggiore estensione nel Tirreno meridioanle e minore in quello settentrionale [4].
Fig. 2 - Meccanismo focale dell'evento Ml=3.5 |
Anche se il significato tettonico di tale limite non sembra ben definito, da diversi autori viene interpretato in due modi [3]: i) come avvallamento per post-rifting legato a sollecitazione da raffreddamento e stress intraplacca; ii) come faglia di trasferimento caratterizato da un movimento laterale sinistro (fig. 3).
In base ai dati sismologici è plausibile ipotizzare che lo sciame sismico della costa Laziale meridionale sia dovuto alla riattivazione di segmenti di faglia appartenenti alla 41PL o strutture secondarie a essa associate. Come evidenzia il meccanismo focale, si evidenzia una componete trascorrente sisnistrorsa associato al piano nodale a direzione NE-SE e una componete normale secondo un asse di massima tensione N-S. Pertanto si ritiene che lo sciame sismico Laziale meridionale possa essere dovuto ad una tettonica trastensiva sisnistrorsa, legata all'attivazione di strutture riconducibili a zona 41PL [3] [4].
Fig. 3 - Mappa schematica del Tirreno e Appennino settentrionale [3] |
La struttura 41PL è strettamente correlata alla complessa evoluzione paleogeografica (e tettonica) del mar Tirreno (fig. 4) [3] [4] [5]. Si nota come la migrazione progressiva dell'arco Calabro-Peloritano in direzione SE, sia legata all'attività di due strutture principali: quella a nord, denominata 41PL a cinematica trascorrente sinistrorsa e a sud, la faglia nord-Siciliana trascorrente destrorsa [5]. Da notare come la 41PL fiancheggia anche la costa della Campania fino alla Calabria nord in cui prende il nome di linea di Sangineto (SL in fig. 3) [3] [4] [5].
Riferimenti Bibliografici
[3] Bruno et al., 2000. Seismic study of the ‘41st Parallel’ Fault System offshore the Campanian–Latial continental margin, Italy. Tectonophysics, 324, 37–55.
[4] Conti et al., 2016. Transfer zones in an oblique back-arc basin setting: Insights from the Latium -Campania segmented margin (Tyrrhenian Sea). Tectonics, 36, doi:10.1002/2016TC004198.
[4] Conti et al., 2016. Transfer zones in an oblique back-arc basin setting: Insights from the Latium -Campania segmented margin (Tyrrhenian Sea). Tectonics, 36, doi:10.1002/2016TC004198.
[5] Rosenbaum & Lister, 2004. Neogene and Quaternary rollback evolution of the Tyrrhenian Sea, the Apennines, and the Sicilian Maghrebides. Tectonics, Vol. 23, TC1013, doi:10.1029/2003TC001518.
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