Il terremoto in Emilia del maggio 2012 ha riacceso il dibattito scientifico sulla sismicità nella Pianura Padana, spesso a torto trascurata, e sui rischi connessi. Non mancano riferimenti storici su terremoti padani: già nel lontano 1117 e poi nel 1222 l'area intorno al Po fu teatro di eventi disastrosi. Altri terremoti si sono quindi succeduti fino ai giorni nostri e la loro indagine attenta, corredata dalle conoscenze sismotettoniche attuali, dovrebbe aiutare nella prevenzione dei rischi connessi al ripetersi di simili fenomeni. In questo contesto assume particolare rilevanza la recente pubblicazione di un interessante studio riguardante il terremoto che colpì Ferrara e zone limitrofe nel 1570: articolo apparso sul "Journal of Geographic Research" e dal titolo "Source Inversion of the 1570 Ferrara Earthquake and Definitve Diversion of the Po River (Italy)", in cui i due autori (i ricercatori italiani L. Sirovich e F. Pettenati, dell'OGS di Trieste) descrivono l'evento e le sue implicazioni sismotettoniche. Il sollevamento tettonico del fronte appenninico sepolto, situato al di sotto delle potenti coltri alluvionali padane, e valutato in circa un cm/anno, è la causa di diversi terremoti nell'area emiliana: lo studio e la parametrizzazione dei terremoti storici, confrontati con quelli più recenti, possono aiutare non poco nella valutazione della vulnerabilità di interi territori.
di: Petrucci G. & Balocchi P.
Pubblicato in: GeoResearch Center Italy - GeoBlog
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