Passa ai contenuti principali

Sezione Geologica

Eseguire il profilo geologico dell'area rappresentata in carta alla scala 1:10000 lungo la traccia A
Procedimento:
  • Disegno il profilo topografico lungo la traccia della sezione A; Notare come il versante decresce da NE verso SW;
  • Disegno i punti di intersezione tra i limiti litologici e la traccia del profilo;
  • Osservo la distribuzione delle unità litologiche e mi chiedo: cosa descrive la carta? Sono rappresentate due sucessioni, una siluriana al di sopra in discordanza e dicontinuità a quella giurassica. La sucessione silurina presenta una direzione NW-SE e immersione SW e le diverse unità litologiche sono tutte in continuità, mentre quella giurassica presenta la stessa direzione ma immersione opposta NE; anche in questo caso le unità sono tutte in continuità.
  • Ricavo con il medodo della linea di direzione o con la regola dei tre punti, la direzione e l'inclinazione delle due successioni;
  • Successione Siluriana: determino i punti A1 e A2 definiti come l'incrocio del limite liitologico tra lower shale e lover grit alla quota dei 600 metri; determino i punti B1 e B2 definiti come l'incrocio del limite liitologico tra lower shale e lover grit alla quota dei 500metri; Unendo i punti A1 e A2 trovo la linea di direzione, unendo i punti B1 e B2 trovo l'altra linea di direzione. Il limite procede dalle quote topografiche più elevate (600) a quelle meno elevate (500), pertanto anche la superficie stratigrafia avrà una immersione verso SW. La linea di direzione definisce lo stike del piano che è misurabile con un gognometro utilizzando la regola della mano sestra: 280°. Determino l'inclinazione misurando la distanza d = 250 m (misurata ortogonalmente alle due linee di direzione) e il dislivello tra i punti A1 e B1 = 100 m; inclinazione = arctan (dislivello/d) --> arctan (100/250) --> 21°

  •  segno l'inclinazione della sucessione sul profilo geografico dove sono presenti i punti di intersezione tra la traccia del profilo e i limiti apportando le opportune correzioni dell'inclinazione apparente. Con l'utilizzo del normogramma l'inclinazione apparente è 20°.
  • Faccio lo stesso per la successione giurassica: strike =150, inclinazione 11° immersione NE;


Sezione geologica

Altri profili speditivi della medesima carta geologica:



Commenti

  1. salve sono una studentessa di Geologia. Non riesco a capire dal suo esempio come riesca a misurare 250 m la distanza tra le due direzioni. Quale calcolo ha adoperato visto che la scala è 1:10.000?Se rispondesse al mio commento le sarei molto grata. Grazie mille

    RispondiElimina
  2. Ciao,

    è un calcolo di scala:
    1:10.000 --> 1 cm = 100 metri (1 cm misurato sulla carta corrispondono a 100 m nella realtà)

    misuro la distanza d=2,5 cm sulla carta e poi faccio un calcolo:

    2,5 cm x 100 = 250 m

    RispondiElimina
  3. La ringrazio infinitamente! Se non la disturbo potrei chiederle un'altra cortesia? Ho calcolato l'inclinazione reale e devo trasformarla con l'ausilio del nomogramma in inclinazione appartente. Non riesco a capire come faccio a calcolarmi "b" ovvero, l'angolo tra la sezione e la direzione di immersione degli strati? grazie

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

La "terra mobile" di Wegener e la deriva dei continenti

Fig. 1 - Ricostruzione del Pangea e della sua evoluzione paleogeografica. L'idea di una " Terra mobile ", la cui superficie cambia aspetto nel tempo per il continuo reciproco spostarsi di settori della crosta, è nata all'inizio del secolo scorso ed ha avuto il suo principale teorico in Alfred Wegner , ben noto per avere proposto la teoria della deriva dei continenti. Wegner considerava le aree continentali come zattere di sial galleggianti sul sima, indicando con sial (da silicio a alluminio) la crosta a composizione media granitica, meno densa, e con sima (da silicio a magnesio) il materiale sottostante, più denso, di composizione basaltica, che affiorava sul fondo degli oceani e costituiva, secondo l'autore, un involucro continuo (Fig. 1). Nella teoria, i grossi frammenti di crosta sialica, immersi nel sima molto viscoso " come iceberg nell'acqua " sarebbero andati pian piano alla deriva verso ovest, per restare in ritardo rispetto la ro...

Oil sands: può essere la risposta al nostro bisogno energetico???

Le sabbie bituminose ( oil sands o tar sands ) sono generalmente depositi sabbiosi-argillosi non cementati ad elevata porosità che contengono oli viscosi (bitume) non mobili da cui si estrae (con tecniche ad altissimo impatto ambientale ) una sostanza oleosa ad alto contenuto in zolfo e con elevata viscosità, che può poi essere convertita in greggio e successivamente raffinata per ricavarne dei derivati. Le maggiori riserve in  oil sands  sono, in Canada (Stato di Alberta: Athabasca, Cold Lake, Peace River), nel bacino dell’Orinoco in Venezuela e in Russia (Piattaforma Siberiana, Malekess). Altri giacimenti importanti in sabbie bituminose si trovano in Cina, India, Indonesia, Brasile ed Ecuador. Per estrarre l'olio dalle sabbie e poterlo trasportare, si utilizzano principalmente due metodi che dipendono dalla profondità a cui si trovano le miniere: se a cielo aperto, la sabbia bituminosa viene estratta con l'ausilio di escavatori ed una volta trasporta...

Il principio dell'isostasia: perché gli oceani sono profondi e le montagne alte?

Le terre emerse sono più rilevate dei fondali oceanici, sia perché sono costituite da rocce più leggere, sia perché formate da una litosfera più spessa. Le rocce più comuni dei continenti sono a composizione granitica e risultano generalmente più leggere di quelle basaltiche, tipiche dei fondali oceanici. La diversità di peso fra graniti e basalti non basta, però, da sola a spiegare, per esempio, il forte dislivello tra la catena himalayana, che supera gli 8000 m di altitudine, e il fondo dell'oceano indiano, che raggiunge profondità superiori ai 10000 m.  Perché tale differenza?  La risposta viene dal principio dell'isostasia, che mette in relazione le quote di continenti e oceani con la densità delle rocce della crosta e del mantello. Secondo questo principio, le zolle in cui la litosfera è suddivisa galleggiano, per la loro relativa leggerezza, sull'astenosfera, che si comporta come un fluido particolarmente denso e pesante. Fig . 1 - modello dell'Isostasia ...