In data 18/04/2018 si è attivato uno piccolo sciame (swarm) in zona Massa Martana, dove l'evento di maggiore magnitudo è rappresentato da un terremoto di M 2.9 [1] e il successivo.
Lo sciame visibile in sezione lungo la traccia A-A' evidenzia come la sismicità sia abbastanza continua tra i due sciami e probabilmente legata ad una superficie di scollamento regionale (detachment) che prende parte al processo sismogenetico e tettonico dell'area.
Nella zona è ampiamente documentata la presenza di un detachment di importanza regionale denominato faglia Tiberina [2] che insieme alle altre faglie rappresentano un sistema estensionale importante nel quadro geologico della catena appenninica
Dallo studio della sismicità storica si evidenzia come la faglia altotiberina può produrre sismicità di bassa magnitudo (M<3.0) o si muove per creep (asismico). La sismicità di maggiore magnitudo è legata alle faglie ad alto angolo (Gubbio, Norcia, Vettore-Bove) con la possibilità di generare terremoti di M>5.0. In questo quadro tettonico è plausibile pensare che la sismicità di Massa Martana sia strettamente legata a quella della zona di Muccia, come evidenziato anche in un recente studio sulla sismicità di Gubbio del 2010 [3].
Lo studio [3] evidenzia come il modello sismogenetico sia legata all'attivazione delle due faglie, rappresentate dal detachment e dalle faglie antitetiche ad alto angolo come quella del Gubbio o quella del Vettore-Bove, in relazione all'area considerata.
Bibliografia
Commenti
Posta un commento