Nella mattinata del 10 Aprile 2018 si è verificato un terremoto di Mw 4.7 nella zona di Muccia [1], in corrispondenza dello sciame sismico incominciato nei giorni scorsi [2].
L'analisi preliminare dei dati nel periodo Marzo-Aprile 2018 hanno permesso di ricavare la sezione della distribuzione ipocentrale (fig. 1), da cui è possibile ricavare informazioni sul terremoto di Mw 4.7 e sulla sismotettonica dell'area.
Lo sciame di Muccia è localizzato nella zona settentrionale della lunga sequenza sismica dell'Italia centrale, e con molta probabilità in risposta alla propagazione verso nord dello stress generato dai terremoti principali della sequenza stessa [3].
Lo sciame di Muccia è localizzato nella zona settentrionale della lunga sequenza sismica dell'Italia centrale, e con molta probabilità in risposta alla propagazione verso nord dello stress generato dai terremoti principali della sequenza stessa [3].
Fig. 1 - Sezione della distribuzione degli ipocentri |
I due eventi di M > 4.0 accaduti il 04 e il 10 Aprile 2018, si collocano all'interno del dilated wedge. Inoltre la distribuzione degli ipocentri evidenzia la geometria delle principali strutture. Si evidenzia la presenza di uno scollamento (detachment) NE-immergente e una master fault (f1) SW-immergente. Inoltre si nota il dilated wedge rappresentato da un cluster di terremoti localizzato nel blocco di tetto rispetto alla master fault.
Il meccanismo focale del terremoto di Mw 4.0 e 4.7 evidenziano una direzione di massima estensione NE-SW in accordo con il regime distensivo della catena Appenninica e degli altri eventi sismici.
Dai dati sopra riportati si evince come la zona sia attualmente in un regime distensivo attivo. Infatti la localizzazione dei due terremoti di M>4.0, interna al dilated wedge, evidenzia come tale sismicità sia la risposta alla continua estensione della catena, e non all'attivazione della master faults.
La continua deformazione co-sismica all'interno del dilated wedge, che si esprime attraverso l'accadimento di terremoti, potrebbe portare alla destabilizzazione del blocco litosferico al tetto della master faults e al suo collasso gravitazionale, generando dei gravimoti lungo la faglia principale (f1) [4], [5].
Non è possibile definire i tempi di occorrenza o la magnitudo di eventuali forti terremoti, ma dai dati sopra riportati è plausibile pensare che la zona sia instabile dal punto di vista "tettono-gravitazionale".
Riferimenti Bibliografici
[1] INGVterremoti - Evento sismico in provincia di Macerata, Ml 4.7, 10 aprile 2018;
[2] The Muccia swarm in Central Italy;
[3] Le faglie "comunicano": la variazione dello stress di Coulomb e la sequenza dell'Italia centrale
[4] Considerations on the seismotectonics and seismogenesis of the Tiberina-Gubbio Valley extensional system (central Italy).
[5] Graviquakes in Italy
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