Non si tratterebbe degli «spettri misteriosi di un terremoto che striscia nella roccia» bensì di un «aggiustamento» del sistema idrogeologico dell’intera zona. Secondo lo studio presentato al trentesimo convegno del Gruppo nazionale di geofisica della terra solida, basato su sette mesi di lavoro e sull’analisi di più di 500 casi, i boati del Fadalto altro non sono che microsismi: eventi superficiali, che nascono a un profondità di circa 700 metri. Ben diversi dai terremoti tettonici, quelli che causano danni a persone e cose, che nell’Italia nord-orientale nascono a una profondità tra i 5 e i 15 chilometri.
Gli studiosi affermano che i rumori che si sentono, e le scosse che seguono, potrebbero essere causate da microfratture agevolate dalla presenza dell’acqua, o da movimenti di piccole faglie lubrificate dalle precipitazioni, o dai cosiddetti colpi d’ariete: sbalzi di pressione nel sottosuolo che provocano un forte rumore e una forte vibrazione. Esiste una correlazione tra la quantità di pioggia e il verificarsi dei microsismi e dei boati.
La Protezione Civile del Veneto insieme agli studiosi, rassicurano la popolazione dicendo che i boati di Fadalto non preludono a terremoti. Sono superficiali, ma non tanto da poter danneggiare le case: le vibrazioni investono volumi di roccia situati a una profondità tale da non provocare crolli. L’unico effetto immediato è lo spavento.
Fonte: Corriere della Sera;
Commenti
Posta un commento