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Sequenza sismica Italia centrale nuovo forte evento (ottobre 2016)

Il 26 ottobre 2016 si sono registrati due forti eventi:  alle 19:10 ora italiana, M 5.4 ;  alle 21:18 ora italiana, M 6.0 (dato preliminare poi ricalcolato manualmente a M 5.9 ); entrambe localizzati poco a nord dell'area interessata dalla sequenza sismica del 24 agosto scorso. Gli eventi sismici segnati con le stelle bianche: M 6.0 e 5.4 del 24/08/2016; stelle rosse M 5.4 e 5.9 del 26/10/2016 Dati fonte INGV ;

La sequenza sismica dei monti del Chianti in Toscana e alcune considerazioni sulla struttura sismogenetica e il modello sismotettonico

Riassunto La sequenza sismica che si è sviluppata successivamente all’evento di M 4,0, del 19 dicembre 2014 nell’area dei monti del Chianti, ha permesso di avanzare delle ipotesi sulla geometria della sorgente sismogenetica e il modello sismotettonico dell’area. I piccoli terremoti sono legati agli stessi processi sismogenetici dei forti terremoti e, generalmente, sono generati da strutture sismogenetiche minori associate a quelle principali, che defiiscono la zona di rottura principale. L’analisi dei dati sismologici in relazione al contesto tettonico dell’area, ha permesso di fare un’ipotesi sulla geometria della sorgente sismogenetica rappresentata da un primo sistema di faglie principale, evidenziato dalla distribuzione degli ipocentri, con piano SW-immergente e una inclinazione media di circa 40° a cinematica normale. Un secondo sistema di faglie, evidenziato dai meccanismi focali, e rappresentato da una fascia di deformazione trascorrente destrorsa a direzione antiappenninica...

Seismic Sequences’ Branching Structures: Long-Range Interactions and Hazard Levels

Branching structures can provide early information on earthquakes’ preparation process, trigger stage, different breaking patterns that can occur before strong earthquakes and hazard levels reached in the area to be analyzed. In this study, we aim to understand the earthquakes long-range interactions which constitute the nodes of higher order seismic rods in the upper branching structure, and the hazard level reached in each developmental stage as well as to provide a warning time frame for the most energetic seismic events and a sound method to obtain information on the epicentral area. To this end, we have analyzed several branching structures by using both local and global seismicity. The analysis of different branching structures both on global and local scale highlights long-range interactions between the most energetic earthquakes and their triggering by smaller shocks, thus suggesting that the triggering can occur few minutes to decades before the earthquake, depending on a s...

Sequenza sismica di Rieti - Italia Centrale

La sequenza sismica La sequenza è ancora in pieno svolgimento, pur con un numero minore di repliche ( aftershocks ) rispetto alle prime due settimane. A oggi la Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha localizzato complessivamente circa 11500 repliche, in un’area che si estende per circa 40 chilometri in direzione NNO-SSE, lungo la catena appenninica. 200 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0; 14 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 e uno di magnitudo maggiore di 5.0 oltre quello principale. Distribuzione degli epicentri della sequenza di Rieti   La sorgente sismogenetica Partendo dalle mappe di spostamento della superficie terrestre è possibile effettuare una modellazione della sorgente sismica del terremoto, ovvero riprodurre il campo di spostamento misurato dal satellite con un campo di spostamento teorico, facendo variare, di volta in volta, i parametri che caratterizzano la sorg...

Terremoto dell'Italia Centrale: analisi giornaliera della sequenza con il metodo delle strutture ramificate

G. Riga - La struttura ramificata è uno schema che consente di valutare graficamente l’entità del processo di preparazione del terremoto e quindi, contribuisce a delineare l’evoluzione passata e futura della sismicità di un’area. Tutti i terremoti forti sono preceduti da strutture ramificate di diversa durata temporale il cui schema di sviluppo è in parte ampiamente prevedibile in quanto segue un andamento ben organizzato e riconoscibile. L’analisi della strauttura ramificata consente di  identificare nella fase di rilascio di energia alcuni pre-segnali (punti d’innesco) di vario ordine che consentono di prevedere in anticipo la posizione temporale dei foreshocks e del mainshock. Le strutture ramificate  negli stadi evolutivi iniziali di formazione si sviluppano lentamente, mentre in quelli finali che precedono la fase di rilascio di energia, la diminuzione dei valori di magnitudo è molto rapida. La loro individuazione avviene attraverso la considerazione che i va...

Cluster di Zocca nel basso Appennino modenese - bolognese

In data 10 agosto 2016 si è attivato un cluster nel basso Appennino bolognese - modenese, nella zona di Zocca (Z), localizzato più a nord rispetto allo sciame sismico dell'Appennino Tosco-Emiliano ( 1 ) ( 2 ) accaduto nel 2015.  Gli eventi sono 29 con magnitudo inferiore alla 2.5. L'evento maggiore è quello accaduto alle ore 16:46 UTC (18:46 Locali), di M 2.5 alla profondità di 19 km. Grafico della sequenza temporale della magnitudo  Le profondità degli eventi sono distribuite in uno spessore sismogenetico che va dai 10 ai 35 km di profondità, dove la maggiore concentrazione è compresa tra i 15 e i 30 km. Al momento non si registrano eventi più superficiali. Grafico della sequenza temporale degli ipocentri (profondità, km) Le caratteristiche sismologiche degli eventi storici ( catalogo CPTI 11 ) evidenziano come la zona sia stata interessata da terremoti di magnitudo stimata da 5.0 a 5.9, mentre i dati sismologici e geologici che individuano le s...

Lo studio sul terremoto dell'Emilia 2012 e la relazione con l'attività estrattiva nella Concessione Mirandola (Giacimento Cavone).

Lo studio riguarda l'analisi dei dati ricavati dal Laboratorio Cavone e descritti nel Report finale (disponibile anche in italiano ). Nel 2016 il gruppo di ricerca ha pubblicato i dati e le conclusioni sulla rivista scientifica Geophys. Res. Lett. Le conclusioni dello studio sono: "The result [of these effects] from fluid extraction is a destabilizing stress change on the fault (ΔCFF > 0) within and below the reservoir interval, an effect that is mitigated by injection that counterbalances net depletion" .  [Il risultato degli effetti da estrazione di fluido è il cambiamento di stress che destabilizza la faglia (ΔCFF> 0), all'interno e al di sotto dell'intervallo del serbatoio, un effetto che viene attenuato mediante l'iniezione che controbilancia la deplezione netta]. "the combined effects of fluid production and injection from the Cavone field were not a driver for the observed seismicity" [Gli effetti combinati della produzi...