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La "pietra dello Tsunami" del villaggio di Aneyoshi

Su di una collina lungo la costa della regione Tohoku, nel Honshu nord- orientale, nel villaggio di pescatori di Aneyodhi, si trova una pietra monumentale di età incerta, con una iscrizione in caratteri giapponesi che recita:
Le dimore poste in alto sono la pace e l'armonia dei nostri discendenti. Ricordate la calamità dei grandi tsunami. Non costruite alcuna casa al di sotto di questo punto 
Aneyoshi, oggi parte della città di Miyako, era un tempo un tempo localizzata sul mare, dove i pescatori ormeggiavano le loro barche, ma solo quattro dei suoi residenti sopravvissero  allo tsunami del 1896 e solo due sopravvissero allo tsunami del 1933. La pietra ricorda alle persone perchè ora vivono su terreni a quote più alte.


La storia è diventata profezia alle ore 2:46 del pomeriggio, l'11 marzo del 2011, quando il piano di sovrascorrimento sottomarino, che corre a largo delle coste orientali del Giappone e che separa la Placca Euroasiatica (sulla quale si trova il Giappone)dalla Placca del Pacifico, si mosse in modo repentino generando un grande terremoto. L'attivazione iniziò su una piccola area del piano di faglia, 30 km al di sotto dell'oceano, circa 100 km a SE di Aneyoshi, e accelerò verso l'esterno come una crepa nel vetro, raggiungendo velocità di quasi 3 km/s (circa 10000 km/h). Quando si fermo, la Placca del Pacifico si era mossa al di sotto del Giappone di circa 40 m, lungo un piano di faglia delle dimensioni pari a circa un quarto della superficie dell'Italia. Le onde sismiche associate a questo terremoto del Tohoku, che raggiunse la Magnitudo di 9.1, si propagarono lungo la superficie della Terra e attraversarono la sua profondità, facendo risuonare il pianeta come fosse una campana per molti giorni.
Il sovrascorrimento di Honshu, fece sollevare il fondo del mare di circa 10 m quasi istantaneamente, sollevando una grande massa d'acqua che subito dopo fluii allontanandosi dall'area sollevata, generando uno tsunami. In meno di un'ora le onde d'acqua, molto più lente delle onde sismiche, invasero le baie e le insenature delle coste giapponesi come un mostro ondeggiante, aumentando in altezza man mano che si avvicinavano alla spiaggia. Infilandosi nei porti, le onde creano immensi muri d'acqua - tsunami in giapponese significa "onda di porto" - che inondarono gli insediamenti costieri, trascinando via barche, macchine ed edifici, e in alcune zone proseguirono per vari chilometri nell'entroterra.
Questa rapida ondata di devastazione, simile a un gigantesco colpo di falce, è stata registrata in video ripresi da elicotteri in volo e dai sopravvissuti che sono riusciti a raggiungere i terreni più elevati e i tetti degli edifici. Lo tsunami oltrepassò le barriere frangiflutti che erano state progettate e costruite per proteggere il centro della città di Miyako, distruggendo le barche della flotta di pesca e le persone che non poterono fuggire in tempo. Anche se il numero esatto rimane incerto, le vittime lungo la costa del Tohoku sono state quasi 20000. l'altitudine massima raggiunta dall'enorme onda è stata di 39 m al di sopra della linea di costa, subito sotto la "pietra dello tsunami" di Aneyoshi. I residenti nelle loro case al di sopra della pietra erano al sicuro.

Riferimenti bibliografici
GrotzingerJ.P. & Jordan T.H., 2016. Capire la Terra. Zanichelli Ed.

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