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Lo sciame di Arezzo 2017 e la faglia Altotiberina

Fig. 1 - sciame del 29/01/2017
In data 29/01/2017 si è verificato un piccolo sciame in corrispondenza del bacino artificiale di Montedoglio (Sansepolcro), con eventi di bassa magnitudo M max = 2.7 (fig.1).


Nel 2001 si è sviluppata una sequenza sismica diffusa di magnitudo moderata. L'evento principale di Ml=4.3 si è verificato il 26/11/2001 con un meccanismo focale distensivo (asse principale di tensione NE-SW circa), seguito da altri eventi di minore magnitudo (fig. 2). La sequenza sismica è stata attribuita al una faglia a basso angolo NE-immergente e descritta in letteratura come faglia Altotiberina (ATF) [1], [2], [3]. 


Fig. 2 - Localizzazione della sequanza sismica del 1997 (pallini neri) e quella del 2001 (pallini rossi) e meccanismo focale dell'evento principale di Ml=4.3 [3]. La sezione lungo la traccia SW-NE, suggerisce che la sismicità del 2001 sia dovuta ad una faglia normale NE-immergente rappresentata da ATF, mentre la sismicità del 1997 sia dovuta ad una faglia antitetica alla precedente [1], [3].  


Gli ipocentri dello sciame sismico del 29/01/2017 mostrano una distribuzione lungo una superficie NNE-immergente (fig. 3), interpretabile come scollamento basale. Tale struttura è confrontabile con la ATF [4], [5], [6], [7], che rappresenta la stessa faglia della sequanza sismica del 2001.

Fig. 3 - sezione SSW-NNE dello sciame sismico del 29/01/2017.

E' plausibile ritenere che la ATF sia in grado di generare terremoti lungo i segmenti più superficiali [2] come evidenziato dalla sequenza del 2001 e l'attuale sciame. 
Alcuni studi suggeriscono la presenza di segmenti superficiali della ATF nella zona di Città di Castello, il cui potenziale sismogenico è di Mw=6.5 [8], mentre semplici modelli suggeriscono un Mw 6.7 [9], [10]. 

Riferimenti bibliografici
[1] Braun et al., 2002 - : Evidenze di attività sismica sulla faglia Altotiberina, in XXI  Convegno Nazionale GNGTS, 19-21 Novembre 2002, Roma, Italy, 1, 121. 
[2] Ciaccio et al., 2006 - Earthquake fault-plane solutions and patterns of seismicity within the Umbria Region, Italy. Annals of Geophysics, Vol. 49, N. 4/5.
[3] Heinicke et al., 2006 - Gas flow anomalies in seismogenic zones in the Upper Tiber Valley, Central Italy. Geophys. J. Int., 167, 794–806
[6] Balocchi, 2015 - La faglia Tiberina e il sistema estensionale Umbro-Marchigiano. Scienze-Naturali.it
[7] Mirabella et al., 2011 - Tectonic evolution of a low‐angle extensional fault system from restored cross‐sections in the Northern Apennines (Italy). Tectonics, 30, TC6002, doi: 10.1029/2011TC002890.
[8] Brozzetti et al., 2009 - Present activity and seismogenetic potential of a low-angle normal fault system (Città di Castello, Italy): Constraints from surface geology, seismic reflection data and seismicity. Tectonophysics, 463, pp. 31-46. 
[9] Anderlini et al., 2016 - Creep and locking of a low-angle normal fault: Insights from the Altotiberina fault in the Northern Apennines (Italy), Geophys. Res. Lett., 43, pp. 4321–4329.
[10] Vadacca et al., 2016 - On the mechanical behaviour of a low-angle normal fault: the Alto Tiberina fault (Northern Apennines, Italy) system case study. Solid Earth, 7, pp. 1537–1549.

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