Nella tarda mattinata del 12 aprile 2013 è avvenuto un nuovo episodio
eruttivo (parossismo) con fontane di lava e un'alta colonna di materiale
piroclastico al Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna, il 10° dell'anno
2013. L'attività è iniziata nel pomeriggio del 8 aprile 2013, con
esplosioni che hanno emesso cenere; tale attività si è protratta fino al
pomeriggio del 10 aprile, quando è passata ad esplosioni stromboliane.
Nel corso del 11 aprile, questa attività è gradualmente aumentata, per
diventare quasi continua in serata, con forti esplosioni e boati ed
emissione di due piccole colate di lava dall'orlo sud-orientale del
cratere e dalla zona della "sella" fra i due coni del Cratere di
Sud-Est. Un altra colata lavica viene emessa da una o più bocche sul
basso fianco nord-orientale del cono, sempre in direzione della Valle
del Bove.
Le terre emerse sono più rilevate dei fondali oceanici, sia perché sono costituite da rocce più leggere, sia perché formate da una litosfera più spessa. Le rocce più comuni dei continenti sono a composizione granitica e risultano generalmente più leggere di quelle basaltiche, tipiche dei fondali oceanici. La diversità di peso fra graniti e basalti non basta, però, da sola a spiegare, per esempio, il forte dislivello tra la catena himalayana, che supera gli 8000 m di altitudine, e il fondo dell'oceano indiano, che raggiunge profondità superiori ai 10000 m. Perché tale differenza? La risposta viene dal principio dell'isostasia, che mette in relazione le quote di continenti e oceani con la densità delle rocce della crosta e del mantello. Secondo questo principio, le zolle in cui la litosfera è suddivisa galleggiano, per la loro relativa leggerezza, sull'astenosfera, che si comporta come un fluido particolarmente denso e pesante. Fig . 1 - modello dell'Isostasia
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