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La regione delle "black belt" negli USA tra geologia e società.

La storia sociale della regione denominata "Black Belt" negli USA meridionali, ed in particolare alla schiavitù e ai lavoratori neri, è legata alla geologia di quel territorio. Il nome "cintura nera" si riferisce originariamente ad un sottile strato di terra nera eccezionalmente fertile, in Alabama e in Mississippi e successivamente acquisisce un significato più demografico.


Geologia

Questa fascia relativamente stretta di rocce cretacee esposte si incurva attorno a rocce più antiche a nord, tra cui l’alto rilievo dei monti Appalachi, e scompare sottoterra verso sud dove le si sovrappongono depositi rocciosi più recenti. 

Durante il periodo cretaceo, quando il clima era caldo e i livelli dei mari molto più alti di quelli attuali, gran parte degli attuali Stati Uniti era sommersa. Il mare arrivava fino al centro degli Stati Uniti nel mare interno occidentale e lambiva le pendici degli Appalachi lungo il lato orientale del continente. Il materiale eroso negli Appalachi e trasportato dai fiumi in questo mare poco profondo si depositò sul fondale sotto forma di argilla. Col tempo, queste argille in fondo al mare si trasformarono in uno strato di scisti. Con il calare del livello delle acque è emersa la sagoma degli Stati Uniti che riconosceremmo oggi e l’erosione ha riesposto sulla pianura costiera una striscia di questi antichi sedimenti del fondo marino. I terreni derivati da questa fascia di roccia scistosa sono scuri e ricchi di sostanze nutrienti originariamente erose via dalle montagne. 

I terreni scuri e ricchi derivati dallo scisto del Cretaceo erano perfetti per l’agricoltura e soprattutto per coltivare il cotone. Con l’accelerare della rivoluzione industriale che velocizzava la lavorazione del cotone per farne capi d’abbigliamento (grazie alla meccanizzazione che separava rapidamente le fibre dai semi, le filava e poi le tesseva fino a ottenere il prodotto finito) la domanda di cotone aumentò a dismisura, rendendolo una merce pregiatissima. Coltivarlo era però molto laborioso. A differenza delle colture cerealicole dove si possono separare i chicchi dagli steli con una trebbiatrice, all’epoca il cotone richiedeva agili dita umane che raccogliessero dall’arbusto una per una ogni soffice capsula. Dalla fine del xviii secolo negli stati del Sud le dita erano quelle degli schiavi.


Storia Sociale

Nel 1830 la schiavitù era ormai ben stabilita nel South Carolina e lungo il Mississippi e di lì al 1860 si era diffusa a nord dalla costa dell’Alabama e nella Georgia. Al culmine dello sfruttamento degli schiavi nelle piantagioni di cotone, il termine "Black Belt" aveva assunto un significato diverso e descriveva le popolazioni che si trovavano nel profondo Sud, una densa concentrazione di afroamericani lungo le rive del Mississippi e intorno alla curva della cintura sotterranea di roccia del Cretaceo.

Persino dopo la sconfitta della Confederazione nella guerra civile americana nel 1865 e l’abolizione della schiavitù in tutti gli stati del Sud, non vi furono cambiamenti improvvisi negli aspetti demografici o economici di questa regione. Gli ex schiavi continuarono a lavorare nelle stesse piantagioni di cotone, anche se ora erano liberti e facevano i mezzadri. Le fortune economiche del profondo Sud cominciarono però a crollare con la caduta dei prezzi del cotone, seguita dall’infestazione delle coltivazioni da parte dell’antonomo del cotone negli anni venti del Novecento. Diversi milioni di afroamericani migrarono dalle aree rurali degli stati meridionali alle principali città industriali degli Stati Uniti nordorientali e del Centro-Ovest, specialmente dopo la Grande depressione degli anni trenta. Le maggiori percentuali di afroamericani rimasero però nelle regioni dove avevano la più grande densità iniziale: la storica "cintura nera" di terreni fertili.

Dopo la Seconda guerra mondiale questa regione formò quindi il cuore del movimento per i diritti civili. Nel dicembre del 1955 Rosa Parks rifiutò di cedere il posto in autobus a un viaggiatore bianco nella città di Montgomery, in Alabama, nel bel mezzo di questa fascia curva di rocce cretacee di 75 milioni di anni fa. Ancor oggi quasi tutte le contee degli Stati Uniti con la più alta percentuale di afroamericani si trovano lungo questo "arco geologico" nel Sudest.


Rimasta dopo che molti afroamericani erano emigrati a nord e a ovest, questa fascia della popolazione è quasi come un residuo geologico inamovibile dopo che l’ondata economica ha spostato altrove milioni di persone.


Tratto da:

Dartnell L. 2020 - Origini. Come la Terra ci ha reso ciò che siamo. Il Saggiatore Ed.


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