Fig. 1 - (A) area dell'Afar in Etiopia. (B) Immagine interferometrica. |
Il 26 settembre 2005 una violenta esplosione nella regione etiope dell'Afar (Fig. 1A) diede origine a un nuovo vulcano laddove prima c'era stato solamente un deserto. Dodici giorni prima, il primo di 163 terremoti con una magnitudo superiore a 3.9 della scala Richter iniziò tra due vulcani più vecchi, il Dabbahu e il Gabho (rispettivamente D e G in Fig. 1B), e proseguirono verso sud per 60 km. I terremoti furono generati da faglie normali che si propagarono verso sud a partire dal Mar Rosso, una delle conseguenze dirette dell'allontanamento della Placca Arabadalla Placca Nubiana (Fig. 1A).
Le immagini da satellite registrarono questo movimento quasi in tempo reale. Dal confronto delle immagini prima e dopo l'attività, alcuni autori sono stati in grado di creare l'immagine interferometrica da radar ad apertura sintetica (InSAR) mostrata in Fig. 1B, dove ogni tonalità di colore corrisponde ad una variazione della distanza da satellite di 40 cm, che equivale approssimativamente alla variazione di elevazione.
I risultati mostrano che la regione si è estesa di 6 m in direzione est-ovest e che si è avuto un sollevamento fino a 1.5 m verso il centro della regione, tranne lungo una zona larga 2-3 m che si è abbassata di circa 2 m (linea bianca in Fig. 1B).
I ricercatori sono stati capaci di spiegare questa deformazione con l'intrisone di un dicco magmatico lungo 60 km, con giacitura verticale e direzione verso sud a partire dalla zona tra i vulcani Dabbahu e Gabho. Questo magma sarebbe dovuto essere un basalto con bassa viscosità per intrudersi lungo tutta quella distanza in poco più di una settimana. Nel punto di origine tra i due vulcani, il basalto deve avere riscaldato una vecchia camera piena di magma riolitico. E' stato questo magma che è esploso violentemente da una delle faglie normali il 26 settembre (Fig. 2), eruttando pomice e vecchi frammenti di roccia. L'eruzione durò parecchi giorni e fini quando una massa viscosa di pomice otturò il condotto vulcanico.
L'estensione crostale e la concomitante intrusione di magma lungo un dicco è uno dei modi con cui si crea nuova crosta lungo i margini di placca divergenti. Grazie alle immagini da satellite l'evento dell'Afar ci ha dato la prima opportunità di osservare quasi in tempo reale, la formazione di nuova crosta.
Riferimenti bibliografici
Klein C., Philpotts A.R., 2018 - Mineralogia e petrografia. Zanichelli Ed.
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