Passa ai contenuti principali

Il modello idraulico del bacino del Mississippi

Nella città di Clinton nel Mississippi (USA), si trova ormai abbandonato, il modello idraulico funzionante più ambizioso del mondo: il modello del Bacino del Mississippi

Esso ricopre un'area di 0.4 ettari di territorio, livellato e modellato in modo da formare una sorta di gigantesca carta geografica in rilievo. Il modello fu costruito, alla metà degli anni '40, con l'aiuto di tremila prigionieri di guerra, per il Genio militare degli Stati Uniti grazie al suo principale Centro di ricerca, sperimentazione e sviluppo, la Waterways Experiment Atation di Vicksburg. Il Genio ripulì e spiano l'area, scavò e ricoprì scavi per avvicinarsi il più fedelmente possibile al rilievo reale del Bacino del Mississippi e installò tubazioni di scolo per una lunghezza di 25 chilometri.

Il modello trasporta in un laboratorio all'aperto, il terzo bacino fluviale più grande del mondo. La sua misura è di circa 30 cm in verticale corrisponde a 30 metri del paesaggio del Mississippi, 1.6 km in orizzontale e 5.4 minuti del suo funzionamento equivalgono ad una intera giornata nel mondo reale.





Lo scopo del modello era quello di monitorare il flusso dell'acqua nel sistema fluviale del Mississippi specialmente nei momenti di piena, servendo da strumento per sperimentare e autorizzare costruzioni future al fine di tutelare il territorio dal rischio idraulico. E' stato utilizzato dal Genio militare fino all'alluvione del Mississipi del 1973, quando per l'ultima volta contribuì ad individuare quali argini si trovavano in pericolo, di quanto dovevano essere rialzati e come i canali scolmatori dovevano essere gestiti.

Commenti

Post popolari in questo blog

Oil sands: può essere la risposta al nostro bisogno energetico???

Le sabbie bituminose ( oil sands o tar sands ) sono generalmente depositi sabbiosi-argillosi non cementati ad elevata porosità che contengono oli viscosi (bitume) non mobili da cui si estrae (con tecniche ad altissimo impatto ambientale ) una sostanza oleosa ad alto contenuto in zolfo e con elevata viscosità, che può poi essere convertita in greggio e successivamente raffinata per ricavarne dei derivati. Le maggiori riserve in  oil sands  sono, in Canada (Stato di Alberta: Athabasca, Cold Lake, Peace River), nel bacino dell’Orinoco in Venezuela e in Russia (Piattaforma Siberiana, Malekess). Altri giacimenti importanti in sabbie bituminose si trovano in Cina, India, Indonesia, Brasile ed Ecuador. Per estrarre l'olio dalle sabbie e poterlo trasportare, si utilizzano principalmente due metodi che dipendono dalla profondità a cui si trovano le miniere: se a cielo aperto, la sabbia bituminosa viene estratta con l'ausilio di escavatori ed una volta trasportata viene la

La "terra mobile" di Wegener e la deriva dei continenti

Fig. 1 - Ricostruzione del Pangea e della sua evoluzione paleogeografica. L'idea di una " Terra mobile ", la cui superficie cambia aspetto nel tempo per il continuo reciproco spostarsi di settori della crosta, è nata all'inizio del secolo scorso ed ha avuto il suo principale teorico in Alfred Wegner , ben noto per avere proposto la teoria della deriva dei continenti. Wegner considerava le aree continentali come zattere di sial galleggianti sul sima, indicando con sial (da silicio a alluminio) la crosta a composizione media granitica, meno densa, e con sima (da silicio a magnesio) il materiale sottostante, più denso, di composizione basaltica, che affiorava sul fondo degli oceani e costituiva, secondo l'autore, un involucro continuo (Fig. 1). Nella teoria, i grossi frammenti di crosta sialica, immersi nel sima molto viscoso " come iceberg nell'acqua " sarebbero andati pian piano alla deriva verso ovest, per restare in ritardo rispetto la ro

Il principio dell'isostasia: perché gli oceani sono profondi e le montagne alte?

Le terre emerse sono più rilevate dei fondali oceanici, sia perché sono costituite da rocce più leggere, sia perché formate da una litosfera più spessa. Le rocce più comuni dei continenti sono a composizione granitica e risultano generalmente più leggere di quelle basaltiche, tipiche dei fondali oceanici. La diversità di peso fra graniti e basalti non basta, però, da sola a spiegare, per esempio, il forte dislivello tra la catena himalayana, che supera gli 8000 m di altitudine, e il fondo dell'oceano indiano, che raggiunge profondità superiori ai 10000 m.  Perché tale differenza?  La risposta viene dal principio dell'isostasia, che mette in relazione le quote di continenti e oceani con la densità delle rocce della crosta e del mantello. Secondo questo principio, le zolle in cui la litosfera è suddivisa galleggiano, per la loro relativa leggerezza, sull'astenosfera, che si comporta come un fluido particolarmente denso e pesante. Fig . 1 - modello dell'Isostasia