Complessivamente, dal 25 gennaio, dopo l’evento di Ml 4.8, sono 272 le scosse registrate nel territorio della Garfagnana tra le Province di Lucca e Modena dalla rete di monitoraggio dell’Ingv - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. In particolare, una scossa ha avuto magnitudo superiore a 3.0 (31 gennaio, Ml3.3), 42 hanno avuto una magnitudo compresa tra 2.0 e 3.0, mentre 230 hanno avuto magnitudo inferiore a 2.0. Tutti i dati sulla sequenza sono pubblicati sul sito www.ingv.it.
Con il comunicato trasmesso il 31 gennaio a seguito dell’evento delle ore 00.42 di Ml 3.3, l’Ingv ha segnalato al Dipartimento della protezione civile la possibilità che nelle ore successive si potessero registrare altre scosse nella parte sud occidentale della struttura sismogenetica responsabile della sequenza in atto, nel territorio del Comune di Castelnuovo di Garfagnana.
Il Dipartimento della Protezione Civile, secondo le procedure adottate da tempo per garantire un costante e puntuale flusso di informazione alle istituzioni territoriali, ha trasmesso il comunicato dell’Ingv alle Regioni Toscana ed Emilia Romagna per la successiva diramazione a livello locale.
Dopo aver ricevuto un comunicato di aggiornamento, il Dipartimento ha richiesto ulteriori approfondimenti all’Ingv sull’evoluzione della sequenza, per mettere a disposizione delle autorità locali ogni elemento utile ad una corretta informazione alla popolazione e all’eventuale adozione di adeguate misure di prevenzione.
Nella nottata di oggi, 1° febbraio, l’Ingv ha trasmesso al Dipartimento un ulteriore comunicato nel quale si chiarisce che la valutazione scientifica dell’andamento della sequenza non può essere intesa come una previsione, perché allo stato attuale delle conoscenze non è possibile prevedere i terremoti, né l’evoluzione della sequenza. Nel comunicato, inoltre, l’Ingv ricorda che la Garfagnana e la Lunigiana sono zone ad elevata pericolosità sismica.
I Sindaci della Garfagnana, in raccordo con la Regione, la Prefettura e la Provincia di Lucca, hanno attivato i propri piani di emergenza e i centri operativi comunali e intercomunali, hanno allestito le strutture per fornire assistenza alla popolazione e hanno garantito l’informazione ai cittadini, anche attraverso media locali e social network. In particolare, hanno consigliato alla popolazione di uscire dalle proprie abitazioni per raggiungere le aree sicure previste dai piani.
Il Dipartimento della Protezione Civile, secondo le procedure adottate da tempo per garantire un costante e puntuale flusso di informazione alle istituzioni territoriali, ha trasmesso il comunicato dell’Ingv alle Regioni Toscana ed Emilia Romagna per la successiva diramazione a livello locale.
Dopo aver ricevuto un comunicato di aggiornamento, il Dipartimento ha richiesto ulteriori approfondimenti all’Ingv sull’evoluzione della sequenza, per mettere a disposizione delle autorità locali ogni elemento utile ad una corretta informazione alla popolazione e all’eventuale adozione di adeguate misure di prevenzione.
Nella nottata di oggi, 1° febbraio, l’Ingv ha trasmesso al Dipartimento un ulteriore comunicato nel quale si chiarisce che la valutazione scientifica dell’andamento della sequenza non può essere intesa come una previsione, perché allo stato attuale delle conoscenze non è possibile prevedere i terremoti, né l’evoluzione della sequenza. Nel comunicato, inoltre, l’Ingv ricorda che la Garfagnana e la Lunigiana sono zone ad elevata pericolosità sismica.
I Sindaci della Garfagnana, in raccordo con la Regione, la Prefettura e la Provincia di Lucca, hanno attivato i propri piani di emergenza e i centri operativi comunali e intercomunali, hanno allestito le strutture per fornire assistenza alla popolazione e hanno garantito l’informazione ai cittadini, anche attraverso media locali e social network. In particolare, hanno consigliato alla popolazione di uscire dalle proprie abitazioni per raggiungere le aree sicure previste dai piani.
Fonte: Protezione Civile Nazionale
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