La storia dell'orogenesi viene affrontata a cominciare dal 1859, con il geologo americano James Hall che analizzò i sedimenti degli Appalachi, per capire la ragione degli inconsueti spessori che vi si riscontravano. La sua ipotesi, visto che i sedimenti erano tutti di mare poco profondo, prevedeva una crosta in sprofondamento a mano a mano che si accumulavano i sedimenti (subsidenza) fino a raggiungere una zona profonda di disequilibrio che provocava il sollevamento del materiale quando la spinta isostatica è maggiore del carico sovrastante.
Fig. 1 - Sezione schematica di una geosinclinale (semplificato da Aubouin). |
Nel 1869, James Dwight Dana spiegò l'origine di tali sedimenti mediante una subsidenza attiva: i sedimenti vengono intrappolati in una grossa depressione chiamata geosinclinale (Fig. 1), dove incontrano zone in cui c'è produzione di lave e di rocce metamorfiche e vulcaniche. Per il disequilibrio isostatico questa si solleva, deformandosi e dando luogo alla catena montuosa.
Una prima sintesi delle idee sulla dinamica della crosta terrestre è dell'inizio del 1900 con il geologo tedesco Hans Stille che distingue i cratoni (le aree stabili) dagli orogeni (aree di debolezza che corrispondono alle precedenti aree di geosinclinale). I cratoni rappresentano la parte più antica e pianeggiante della crosta terrestre, priva di vulcanismo e sismicità. Gli orogeni presentano invece caratteristiche di debolezza, possono essere deformati, sono sede di magmatismo e di sismicità con profilo topografico piuttosto accidentato.
Jean Aubouin negli anni '50-'60 propone un nuovo schema di geosinclinale: una zona di avampaese (cioè un settore di crosta continentale stabile) e due domini marini (fosse) la miogeosinclinale e l'eugeosinclinale, separati da una zona rilevata chiamata ruga (Fig. 1).
Fig. 2 - Evoluzione della geosinclinale e formazione dell'orogene durante i periodi di tranquillità orogenica (stadio I) e durante l'orogenesi (stadio II). |
La differenza tra miogeosinclinale ed euegeosinclinale consiste nel tipo di formazioni litologiche che ospitano: nei periodi di vacuità, ossia di tranquillità orogenica, nella miogeosinclinale si depositano sedimenti di mare poco profondo, mentre nell'eugeosinclinale accanto a sedimenti di mare più profondo, vengono emesse rocce vulcaniche. Quando si verifica un'orogenesi, le forze che la producono spingono l'intero pacco dei sedimenti della eugeosinclinale e della miogeosinclinale sull'avampaese che rimane praticamente indeformato (Fig. 2). Nel modello di Aubouin la Terra non è più fissa e priva di una dinamica superficiale, ma è capace di generare in superficie movimenti tali da costruire le catene montuose.
Fig. 3 - Modello della tettonica a placche. |
Riferimenti bibliografici
Gasperi G., 1995. Geologia Regionale. Geologia dell'Italia e delle regioni circummediterranee. Pitagora Ed., Bologna.
Namowitz S.N. & Spaulding N.E., 1992 - Scienze della Terra. Corso di geografia generale. Istituto Geografico De Agostini Ed.
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