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Quaternary geology and geological map of the Roteglia Basin within the River Secchia valley (Italy) with evidence for the Canossa-San Romano Fault System and inversion tectonic activity

  [EN] This report and accompanying geological map are the culmination of a several year study on the influence of the Canossa-San Romano normal fault system on Quaternary deposition and geomorphology within the Roteglia Basin (northern Italy). Quaternary sedimentary deposits that flank the River Secchia in the study area have led to new interpretations regarding the timing of tectonic activity along the north-eastern margin of the Apennines and have raised questions regarding regional stratigraphic correlation of Quaternary stratigraphic units. A small depositional basin, named during this study as the Roteglia Basin, has been formed where the Canossa-San Romano Fault System crosses the R. Secchia. This fault system is comprised of the Canossa-San Romano primary fault and two subordinate synthetic faults, named the Border and Argontello Faults. Adjacent to the R. Secchia is a set of three strath terraces, dating from 220 to 22 ka, that were cut by the river as the mountain front conti
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Continua la sequenza sismica in Appennino Modenese nell'area Sassuolo-Castellarano-Prignano-Serramazzoni.

Mappa della distribuzione degli epicentri. La sismicità al momento si colloca ad una profondità dai 20-35 km circa. La sua geometria è quella di un "cuneo", che in base all'unico meccanismo focale compressivo del terremoto di M 3.2 del 21 Giugno, può essere considerato di accorciamento (cuneo di accorciamento, fascia in compressione). Confrontando la sismicità del 2021 e quella del 2023, si nota molto bene il cluster a forma di cuneo nel 2021 e il proseguo della sismicità nell'intorno del medesimo cluster nel 2023.  La faglia probabile e responsabile di questa sequenza è rappresentata da un segmento della più estesa sorgente Langhirano-Sassuolo (DISS-INGV), che in bibliografia prende anche il nome di "flessura di Sassuolo" (Gasperi et al., 1989). Sezione lungo la traccia nella mappa precedente. sw = cuneo di accorciamento. Il modello genetico di un probabile evento sismico di maggiore magnitudo, che coinvolge la riattivazione del segmento di faglia più super

Modena e la trasformazione dei corsi d’acqua nella zona collinare in otto secoli

La rete idrografica del territorio di pianura a sud di Modena e compresa tra fiumi principali del Secchia e del Panaro, deriva dall’interazione tra la sua naturale evoluzione e gli interventi eseguiti dall’uomo nel corso dei secoli. Le tracce più antiche dell’intervento umano sul drenaggio superficiale sono rappresentate dalle opere di bonifica relative alla centuriazione romana. A partire dal Medio Evo gli interventi hanno visto la costruzione di una nuova rete di canali, alcuni navigabili, data l’estrema importanza che le vie d’acqua ricoprivano nei secoli passati (Pellegrini, 1990). Altre modifiche antropiche riguardano la rettifica di alcuni tratti meandriformi dei fiumi Secchia e Panaro, le più recenti delle quali, che hanno interessato il F. Panaro a est di Fossalta, risalgono al 1972. Figura 1 - tracciato dei principali corsi d'acqua del X-XI secolo.   Il tracciato dei principali corsi d’acqua che attraversano la zona pianeggiante posta a sud di Modena tra il X e l’XI secolo

Influence of the Canossa-San Romano Fault on the Quaternary deposits of the Roteglia Terrace (Northern Apennines, Italy)

[En] The Quaternary deposits overlying a strath terrace along the north-western margin of the River Secchia, near the village of Roteglia (Italy), have recorded a complex history influenced by changing hydrological conditions, following the last glacial maximum, and syndepositional tectonic activity related to the Canossa-San Romano fault system. The primary role of climate control appears to have been the back-stepping of fluvial systems, as glaciers thawed and retreated in the adjacent Apennine chain. However, the more dominant control on local sedimentation patterns was deposition within two actively-developing half-grabens formed by the Argontello and Border faults of the Canossa-San Romano system. These faults created barriers to fluvial transport and possible ponding of the Secchia, changing the depositional setting from a through-flowing braided stream system to a mud-dominated meandering channel with abundant overbank deposition or possibly even lacustrine conditions. The barri

Rocce ignee formate ai margini di placche divergenti nelle dorsali medio-oceaniche: serie ofiolitica

Le dorsali medio-atlantiche sono le più produttive fabbriche di roccia della Terra. Più di 10 km3 di lava tholeiitica (MORB) sono eruttati ogni anno su tutto il pianeta del sistema delle dorsali medio-oceaniche lungo 65000 km, e una quantità maggiore di magma solidifica in profondità. Nonostante i numerosi campionamenti con dragaggi e perforazioni superficiali, conosciamo poco di queste rocce più profonde, perché la maggiore parte di esse è subdotta dentro il mantello nei margini di placca convergenti. In rare occasioni, invece, porzioni di crosta oceanica delimitate da faglie sono trasportate sui continenti in seguito a obduzione e formano quello che è conosciuto come ofiolite. Le rocce che formano le ofioliti possono essere correlate con gli studi sismici dei fondali moderni per dare un quadro più chiaro della natura della crosta oceanica. Fig. 1 - Sezione di litosfera oceanica in corrispondenza di una dorsale. La figura 1 mostra una sezione di crosta oceanica in corrispondenza di un

Sollevamento tettonico e variazioni climatiche: è nato prima l’uovo o la gallina?

Una delle dimostrazioni più evidenti di come il sottosistema Clima e il sottosistema Tettonica delle Placche, interagiscano, è offerta dai processi di retroazione tra le variazioni climatiche e l’altezza media delle catene montuose. Attualmente si discute molto sulla direzionalità di queste retroazioni. Alcuni geologi ritengono che il sollevamento tettonico delle regioni montuose provochi variazioni climatiche; altri ritengono che le modificazioni del clima possano favorire il sollevamento tettonico. Questo dibattito equivale al “dilemma tra uovo e la gallina”: chi è nato prima? Fig. 1 - Vista dell'Altopiano del Tibet, il più alto ed esteso plateau della Terra. La discussione è alimentata dalla considerazione che il raffreddamento dell’Emisfero boreale e il sollevamento dell’Himalaya e dell’Altopiano del Tibet, possono essere sincroni. L’Altopiano del Tibet è l’elemento topografico più maestoso della Terra (Fig. 1). Questo altopiano è così elevato e così ampio che riesce a influenz

Modelli evolutivi del rilievo delle terre emerse

La grande varietà di forme che caratterizza il rilievo terrestre spinge già i primi geomorfologi a indagare sulle cause di questa diversità. Tra di essi furono particolarmente importanti e influenti: William Morris Davis, Walther Penck e John Hack. Davis riteneva che un periodo iniziale di intenso sollevamento tettonico sia normalmente seguito da un lungo periodo in cui prevalgono i processi di denudazione, durante il quale la morfologia del rilievo terrestre dipenderebbe prevalentemente dalla sua età geologica. Nella prima metà del XX secolo il punto di vista di Davis fu così dominante da mettere in ombra il pensiero del suo contemporaneo Penck, secondo il quale il sollevamento tettonico e i processi erosivi operano in competizione nel controllo della morfologia del rilievo terrestre. Gli anni Sessanta del XX secolo furono testimoni di un'altra svolta concettuale: Hack riconobbe che il sollevamento tettonico, pur agendo per lunghi periodi di tempo, non può innalzare i rilievi sopr